La Protezione civile, nella giornata di oggi mercoledì 20 maggio ha diffuso il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
Pubblicato sul sito della Protezione Civile il bollettino sulla situazione dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese. Secondo gli ultimi dati, il numero dei contagi complessivi è salito a 227.364, ossia 665 in più di ieri. Sono 62.752 gli attualmente positivi, che registrano un decremento di 2.377 unità. Calo anche per quanto riguarda i pazienti in terapia intensiva: 676 in totale e 40 in meno rispetto a ieri. I guariti, si evince nel bollettino, sono saliti a 132.282 (+2.881). Infine il bilancio dei decessi si è aggravato con 161 morti nelle ultime 24 ore per un totale di 32.330 vittime dall’inizio dell’emergenza.
Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 19 maggio
Nella giornata di ieri la Protezione Civile ha reso noto come di consueto il bollettino sui numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Nella nota del Dipartimento si leggeva che il numero dei contagi era salito a 226.699 mentre di questi 65.129 erano gli attualmente positivi. Il numero dei guariti era giunto a 129.401, mentre i pazienti in terapia intensiva erano scesi a 716. Infine purtroppo si era ancora incrementato il numero dei decessi con un bilancio complessivo pari a 32.169 vittime.
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Bollettino Protezione Civile: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 18 maggio
La Protezione Civile nella giornata di lunedì ha diramato il bollettino che riportava i dati relativi all’epidemia da coronavirus in Italia. I soggetti positivi erano in totale 66.553, mentre saliti risultavano i casi totali giunti a 225.886. Anche il numero dei guariti era salito giungendo a 127.326 unità. Diminuita ulteriormente la pressione sulle terapie intensive, che a lunedì contavano in totale 749 ricoveri. Infine, purtroppo il bilancio delle vittime era arrivato a 32.007 vittime.
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Lazio, via ai test sierologici: arrivano i primi risultati
Un risultato sorprendente quello che hanno restituito i primi test sierologici eseguiti nella Regione Lazio. Dai primi 19.142 è emerso che il 2,17% dei soggetti risultava positivo agli anticorpi IgG (immunoglobuline G). Di questa piccola fetta, nove erano ancora positivi all’infezione, i restanti invece già guariti.
I primi test nella regione governata da Nicola Zingaretti sono stati effettuati su soggetti esposti a rischio come ad esempio personale sanitario e appartenenti alle forze dell’ordine. In previsione dovrebbero essere circa 300mila i soggetti sui cui verranno eseguiti i test.
L’assessore regionale alla Salute, Alessio D’Amato si è espresso in merito ai dati attualmente raccolti. Stando a quanto riporta Il Messaggero, avrebbe dichiarato nel corso di una conferenza stampa che le percentuali riscontrate sono in linea con quelle che erano le previsioni.
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Fase 2 bis, il sindaco Sala: “Se Milano non riparte è un segno drammatico”
Intervistato durante la trasmissione Non Stop News, in onda su RTL 102.5, il sindaco di Milano, Beppe Sala ha commentato la ripresa scattata con l’avvio della Fase 2 bis. “Se Milano riparte – afferma il primo cittadino- riparte il Paese, ma se non riusciremo è un segno drammatico”. Secondo Sala bisogna tornare subito a lavoro e sostenere le piccole e medie imprese che stanno soffrendo della crisi provocata dall’epidemia. Dar ossigeno alle imprese, secondo il sindaco, difatti, potrebbe far ripartire l’intera città della Lombardia, la regione più colpita dal virus sia in termini di contagi sia di vittime.
Beppe Sala ha commentato anche la decisione del Governo di stanziare 3 miliardi di euro per tutti gli 8mila comuni italiani che devono sostenere i servizi da garantire ai cittadini. Una somma considerata insufficiente.
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Fase 2, prezzi alle stelle sul listino delle attività commerciali: segnalazione del Codacons
C’è un pericolo adesso notato dai consumatori. Quello che il listino dei prezzi delle attività appena riaperte si modifichi raggiungendo prezzi da capogiro. A notarlo alcuni utenti che hanno scorto una rimodulazione dei costi all’interno degli esercizi commerciali. Una circostanza probabilmente verificatasi a seguito del periodo di magra patito da chi in questo periodo ha conosciuto la serrata e che per riaprire ha dovuto porre in essere misure di sicurezza che di certo hanno avuto un costo.
Della questione si è preso carico la Codacons che ha invitato tutti i cittadini a denunciare eventuali drastiche variazioni. L’aumento dei prezzi, infatti, non avrebbe interessato soltanto i bar, ma anche esercizi come quello dei parrucchieri i quali hanno dovuto igienizzare i propri locali. Il più “indagato”, però, è il settore alimentare. Statistiche confermano che durante il lockdown si erano già registrati degli aumenti notevoli, sino quasi a raggiungere la vera e propria speculazione.
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