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Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha commentato l’inizio della Fase 2 bis intervistato dalla trasmissione Non Stop News, in onda su RTL 102.5.
Da tre giorni è scattata la Fase 2 bis dell’emergenza coronavirus che ha allentato le misure di contenimento imposte dal Governo italiano consentendo la riaperture di diverse attività. A commentare questa nuova fase è stato il sindaco di Milano, Beppe Sala, intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica RTL 102.5. Il primo cittadino del capoluogo della Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia, ha parlato dell’importanza della ripresa che potrebbe ridare ossigeno alle imprese che hanno sofferto della crisi provocata dal Covid-19.
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Intervistato durante la trasmissione Non Stop News, in onda su RTL 102.5, il sindaco di Milano, Beppe Sala ha commentato la ripresa scattata con l’avvio della Fase 2 bis. “Se Milano riparte – afferma il primo cittadino- riparte il Paese, ma se non riusciremo è un segno drammatico“. Secondo Sala bisogna tornare subito a lavoro e sostenere le piccole e medie imprese che stanno soffrendo della crisi provocata dall’epidemia. Dar ossigeno alle imprese, secondo il sindaco, difatti, potrebbe far ripartire l’intera città della Lombardia, la regione più colpita dal virus sia in termini di contagi sia di vittime.
Beppe Sala ha commentato anche la decisione del Governo di stanziare 3 miliardi di euro per tutti gli 8mila comuni italiani che devono sostenere i servizi da garantire ai cittadini. Una somma considerata insufficiente: “A Milano –afferma Sala- dobbiamo far andare la metropolitana al 20% del servizio, ma con costi pieni. Dobbiamo tenere la città pulita e fare politiche di welfare ancora più intense di prima. La cifra secondo me non va bene, a noi sindaci non va bene, che sia la stessa di quella concessa a fondo perduto ad Alitalia“. Il primo cittadino di Milano prosegue spiegando che il Governo sta facendo delle azioni giuste, indebitandosi per fare azioni di sostegno al tessuto sociale italiano, con il permesso dell’Unione Europea. Considerata questa circostanza, Sala, però si chiede: “Perché uno Stato di può indebitare e una città come Milano no?”.
Il sindaco del capoluogo lombardo ha poi aggiunto di avere molta stima del premier Conte, ma queste regole”pre-covid”, a suo avviso, non funzionano più: “Non si possono prendere tre mesi per trovare una situazione, ma in quindici giorni va trovata una soluzione come accade in ogni periodo di crisi“.
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Infine, Sala ha commentato le tensioni governative legate anche alle mozioni di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il sindaco di Milano ha spiegato che il Presidente del Consiglio dovrà riflettere perché per affrontare un “autunno drammatico” bisognerà avere accanto le teste migliori. Il sindaco di Milano ha ribadito il suo sostegno al Governo, ma si limita a delle critiche che siano costruttive per trovare soluzioni.
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