Lo studioso napoletano Giulio Tarro ha proceduto per vie legali, tramite il suo avvocato Carlo Taormina, per difendersi dagli attacchi ricevuti negli ultimi tempi parlando di diffamazione e denigrazione
“Opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del suo prestigio scientifico professionale e personale”. È questa l’accusa che il virologo Giulio Tarro ha mosso verso il collega Roberto Burioni e due giornalisti. Lo studioso napoletano ha dato mandato all’avvocato Carlo Taormina di procedere per vie legali nei confronti dei tre.
Tarro, è un uomo di scienze di spicco. Non solo è docente universitario ma è stato anche primario del reparto di virologia del Cotugno di Napoli e oggi primario emerito. Si è fatto conoscere nel mondo per essere stato collaboratore di Sabin nella scoperta del vaccino per la poliomielite.
Nella querela lo studioso, conosciuto a livello mondiale, tramite il suo avvocato ha specificato che “diffida persone fisiche, giuridiche e mass media dal consumare opere di diffamazione e denigrazione, ferma la legittimità di un confronto, anche robusto, sulle questioni scientifiche che oggi suscitano particolare interesse”.
“Il professor Burioni – si legge nella nota del legale – è entrato volgarmente in polemica con il professor Tarro per recondite ragioni che l’autorità giudiziaria dovrà approfondire”. Tra i due virologi è ormai noto che non corre buon sangue. Il riferimento della querela è soprattutto ad una risposta di Burioni ad un tweet in cui si spiegava la tesi del virologo napoletano. Il medico pesarese aveva scritto: “Tarro è stato candidato al Nobel quanto io a Miss Italia”.
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Bufera tra virologi, le accuse di Tarro ai giornalisti
C’è spazio anche per le accuse verso due giornalisti, di cui non si conosce il nome, nella querela presentata da virologo Giulio Tarro. Uno dei giornalisti è accusato di aver divulgato notizie false intorno al curriculum universitario del professor Tarro.
La querela è scattata soprattutto perché il virologo imputa il giornalista di averlo accusato “di manovre truffaldine tendenti a far emergere una immagine di studioso e di scienziato attraverso la contraffazione di titoli e di risultati della ricerca scientifica, e persino di essere stato al centro di mercimonio di riconoscimenti scientifici internazionali“.
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Il riferimento è soprattutto ad alcuni premi che secondo l’accusato sarebbero stati consegnati a Tarro in modo indebito. Tra questi quello per il “miglior virologo dell’anno 2018” che Tarro ha ricevuto dallo IAOTP (International Association Of Top Professionals), una associazione non scientifica.
Per l’altro giornalista, invece, spiega l’avvocato Taormina “si è addirittura prodotto in un’accusa di falsificazione per avere il professor Tarro anticipato la data di pubblicazione di due suoi lavori scientifici”.
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In questo secondo caso, invece, la querela si riferisce a due articoli pubblicati sull’”International Journal of Recent Scientific Research” che conterrebbero dei dati sull’emergenza sanitaria da coronavirus successivi alla data di invio dei documenti.