Rino Rappuoli, chief della Gsk Vaccine ha affermato di aver stretto una collaborazione con la Sanofi-Pasteur: il fine quello di sviluppare un vaccino contro il coronavirus.
È sempre più annosa la corsa al vaccino contro il coronavirus, l’intera comunità scientifica è impegnata nella costante ricerca. C’è chi ha iniziato già le prime sperimentazioni sull’uomo e si dice speranzoso per il prossimo futuro. Chi, invece, è ben consapevole che quand’anche venga scoperto non sarà possibile produrne dosi per 8 miliardi di persone.
Ad affermarlo Rino Rappuoli, chief scientist di Gsk il quale ha aggiunto, però, che tramite un accordo con Sanofi-Pasteur è stata accantonata la rivalità per apportare un beneficio a livello planetario. Ed infatti, le due grandi società sono a lavoro per trovare un vaccino.
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Rino Rappuoli: Gsk a lavoro con Sanofi-Pasteur per trovare un vaccino
Un impegno comune e condiviso quello della Gsk e della Sanofi-Pasteur, a lavoro per trovare un vaccino. Nel corso della conferenza Il biotech e l’Italia: cosa ci insegna il coronavirus, organizzato da Repubblica ed Assobiotec ha parlato in merito al vaccino Rino Rappuoli, chief della Gsk.
Quest’ultimo ha affermato che con le tecnologie al momento a disposizione non sarà difficile trovare il vaccino, i tempi di previsione sono entro il 2021, il vero problema saranno le dosi. Ed infatti, per tutto il pianeta servirebbero ben 8 miliardi di dosi; un obbiettivo impossibile da realizzare. Non vi sarebbe la capacità per la produzione.
Secondo Rino Rappuoli, riporta la redazione di Radio Siena Tv, per la produzione del vaccino occorrono circa 5 anni. Gsk sarebbe stata in grado di trovare una soluzione circa gli adiuvanti. Sarebbero questi ultimi in grado di far “funzionare meglio i vaccini e dell’altra hanno lo stesso effetto con un decimo della dose”.
Per la produzione di adiuvanti in media ci voglio 10 anni, ha aggiunto il chief della Gsk, ma loro lo hanno già fatto in tempo record e li mettono a disposizione dell’intero pianeta. Sono già giunti accordi con Cina e Australia, Vecchio e Nuovo Continente. Proprio d’Oltre Oceano è la Sanofi-Pasteur con cui hanno stretto un’alleanza mettendo da parte le rivalità e lavorando sinergicamente in questo ambizioso progetto dalle vedute globali.
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La Gsk, afferma Rappuoli, ha la capacità di produrre centinaia di milioni e miliardi di dosi di adiuvante, mentre l’azienda a stelle e strisce avrebbe le potenzialità di fare lo stesso con le proteine. Insieme, dunque, sarebbero in grado di produrre un miliardo di dosi.