Intervistato ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘, Vasco Rossi parla dell’iniziativa che vede coinvolto il cantante con altri artisti
Vasco Rossi parla delle sue sensazioni sull’emergenza Coronavirus. “Quando ho cominciato a capire che la faccenda diventava seria – spiega –, ho cercato di rientrare in Italia da Los Angeles. Prima sembrava che fosse una cosa che riguardava solo la Cina. Non pensavo sinceramente alla pandemia“.
Quindi il cantante di Zocca passa alla sua esperienza per tornare nel suo Paese dagli Stati Uniti. “Rientrare è stata un’odissea – esclama –. Praticamente ogni volta che trovavo un volo poi veniva cancellato. Sono tornato con l’ultimo volo che partiva da Los Angeles – rivela –. Il giorno dopo gli Usa hanno chiuso tutti quelli con l’Europa“.
Il Blasco sui concerti che non potrà tenere: “L’impossibilità di avere contatti fisici creava la condizione per cui non si potevano fare concerti nemmeno a giugno. A quel punto mi è crollato il mondo addosso – osserva –. È da un anno che seguiamo questo progetto, ci avevamo già lavorato, già fatto tutti gli arrangiamenti, io ero già pronto per partire“.
L’artista aggiunge. “Per me fare i concerti è importante anche dal punto di vista psicologico. Io per fare i concerti mi devo tenere in forma, non mi devo lasciare andare. È un motivo per svegliarmi la mattina – sostiene –. Senza i concerti mi casca un po’ tutto. Pensavo si potessero rimandare a settembre, ma – prosegue – quando ho capito che anche lì sarebbe stato impossibile, ho preso la cosa di petto, mi sono detto “va bene saltiamo un anno e pensiamo a non ammalarci”“.
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Vasco Rossi, fondo di solidarietà in favore dei lavoratori che avrebbero collaborato per i suoi concerti
L’uomo pensa poi anche alle 1.800 persone che a causa dei suoi concerti saltati non potranno lavorare. Ma attorno al suo concerto ruotano 1800 persone. “È stato il pensiero che mi è venuto – dichiara –. Come fanno tutti questi che rimangono senza lavoro, che hanno difficoltà molto più grandi delle mie dal punto di vista economico?“.
Per dare un contributo a questi lavoratori in difficoltà, Vasco Rossi svela l’iniziativa da parte sua e di alcuni suoi colleghi. “Io posso stare un anno fermo. Per loro avevamo pensato di fare un fondo di solidarietà dove noi artisti avremmo, ognuno secondo le proprie sensibilità, depositato delle cifre“.
Tra questi artisti figurano Jovanotti e Laura Pausini. Dal canto suo, il Governo nel corso della scorsa la settimana ha messo a disposizione un miliardo di euro per musica, teatro e cinema.
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Su questo Vasco chiosa. “Voglio pensare che sia stato anche grazie a noi artisti“.