Fase 3, gli italiani attendono il ritorno alla normalità: ma quando potrà avvenire? Ecco la previsione da parte di un esperto
Primi giorni di vera e propria Fase 2, dopo l’avvio a inizio maggio con le prime riaperture. Le città si stanno ripopolando, milioni di italiani sono tornati al lavoro e a poter circolare con maggiore libertà, senza autocertificazioni. Rimane, ovviamente, l’obbligo di dispositivi di protezione individuali, quello di mantenere le distanze sociali e di evitare assembramenti. La curva dei contagi si sta abbassando ma non si può permettere che si rialzi, alcune limitazioni e difficoltà nella vita di tutti i giorni sono ancora chiaramente visibili. E sarà così probabilmente per un certo periodo, fatti salvi miglioramenti ulteriori e improvvisi nella situazione sanitaria del paese.
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Fase 3, l’esperto: “C’è bisogno di un vaccino”
Per quanto riguarda la Fase 3, quella del vero e proprio ritorno alla normalità, il premier Conte aveva già anticipato che sostanzialmente servirà un vaccino o una terapia dall’efficacia accertata contro il coronavirus. Lo conferma il professor Giuseppe Mancia, Direttore del Centro Ipertensione dell’Istituto Clinico Universitario Verano Brianza, che in un’intervista a ‘Il Giornale’ ha spiegato: “La fase 2 si annuncia piuttosto prolungata. Tornare alle condizioni precedenti senza un vaccino è difficile. Ci auguriamo che le persone sappiano come comportarsi, tenendo le mascherine e mantenendo le distanze. La normalizzazione è fondamentale per la ripresa della vita sociale ed economica”.
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Quanto attendere per un vaccino? Mancia spiega: “Le previsioni che leggo in giro parlano della seconda metà del 2021 per ottenerlo. Sarebbe criminale se non tutti potessero averlo a disposizione. Per i precedenti coronavirus, è vero che non ne è stato sintetizzato alcuno. Ma la Fase 3 può iniziare anche quando avremo una cura efficace che non sia il vaccino, delle cure efficaci stanno emergendo. Non fa piacere ipotizzare un alto numero di contagiati, ma se fosse una malattia trattabile avremmo un tasso di decessi paragonabile a quello delle epidemie influenzali. In ogni caso, bisognerà capire come procederà questa fase 2″.
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