10 domande a Malcky G: dalle origini al singolo “Wavy” con Mambolosco

Malcky G a 360°: dalle sue origini al singolo “Wavy” con Mambolosco

Malcky G, il giovane rapper italo-americano, è tornato il 20 maggio con il nuovo singolo inedito “Wavy” con il suo amico e collega Mambolosco. Si sono conosciuti ad un concerto e da allora è nata una grande amicizia, che ha dato vita a questo brano che è stato prodotto da Andry The Hitmaker. “Wavy” è una nuova canzone che va ad aggiungersi a quelle già famose dell’artista, come “Hit”, “Cereali”, “Senza Orari”, “Mood”, che gli hanno permesso di farsi conoscere al grande pubblico. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per fare una chiacchierata con lui. Siamo partiti dalle sue origini, ci ha raccontato della sua famiglia, della sua passione per la musica e della nascita di questo nuovo brano che sta già riscuotendo un grandissimo successo.

 

 

“Ciao Malcolm, benvenuto su YesLife. Leggendo un po’ la tua storia ho scoperto che la musica fa parte della tua vita praticamente da sempre. Sei cresciuto a pane e musica e a dieci anni già scrivevi e interpretavi. Com’è nata questa passione?”

“Sono nato e cresciuto negli anni d’oro della musica hip-hop, è sempre stata nella mia cultura, proprio nella parte americana della mia famiglia. Già da piccolo andavo in America e sentivo tracce rap e hip-hop. Sono cresciuto in questo mondo e mi sono appassionato già da molto piccolo.”

“Sicuramente hai la musica nel sangue. Tuo padre Mahoamed Reeves è stato un ballerino internazionale e ha lavorato con Michael Jackson. Tu sei giovanissimo e di lui non avrai molti ricordi. Tuo padre ti ha mai raccontato qualche aneddoto su di lui?”

Mi ha detto che hanno fatto un tour insieme in giro per l’America, poi sinceramente non mi ha raccontato altro. Mi ha detto che hanno fatto qualche concerto.

“Hai fatto già molto nonostante la tua giovane età. Come si è presentata l’occasione di diventare un cantante? A differenza dei tuoi coetanei, non hai scelto la strada “facile” dei talent…”

“Ascoltandola sempre un po’ mi è venuto da provare a farlo, qualche anno fa. I talent non fanno per me, perché sento che nel 2020 si vedono tantissimi artisti che diventano virali e che raggiungono ottimi risultati semplicemente da Instagram. Fai partire una challenge, la fanno tutti, Instagram secondo me è la migliore piattaforma per farsi conoscere.”

“Tra i tuoi primi successi abbiamo “Mood”, “Senza orari”, “Cereali”, “Hit”, c’è uno in particolare a cui sei più legato?”

“Mi piacciono tutti, voglio bene a tutte quelle tracce lì. Quella che mi piace è su Spotify, in inglese, e si intitola “Hit” e l’ho fatta con Mitch Mula e l’abbiamo fatta e registrata a New York, a casa sua. Si vede che ad averla registrata lì, è proprio uscito il New York che è in me.

“Ti vediamo spesso a New York. Secondo te qual è la differenza tra la musica in America e qui in Italia?”

Lì c’è molta più cultura, anche per quanto riguarda l’hip-hop. Qua tutti gli artisti emergenti, quelli nuovi, vedono due rapper in Italia con due soldi e quindi vogliono iniziare a farlo. In Italia c’è molto di meno la concezione della cultura e dell’hip-hop.”

“Da dove trai ispirazione per scrivere i tuoi brani?”

“Sicuramente ascoltando molte canzoni l’ispirazione ti viene anche a sentire i migliori. Anche i più grandi sono sempre ispirati da altra gente. Gran parte dell’ispirazione nei miei pezzi cerco comunque di divertirmi, di far divertire la gente. Se non mi divertissi, magari farei completamente un altro tipo di musica. La vita che fai fa molto per l’ispirazione.”

 

“Nonostante la tua giovane età hai collaborato con artisti di un certo calibro. Cosa si prova? Ti hanno insegnato qualcosa?”

“Sicuramente lavorando e conoscendo vari artisti capisci come muoverti, anche a livello di strategie, anche a livello di musica. Ascoltando un artista talentuoso, capisci come farlo meglio.”

“La tua ultima collaborazione è recentissima. Mercoledì è uscito il tuo nuovo singolo con Mambolosco. Come vi siete conosciuti? E com’è nata Wavy?”

Ci siamo conosciuti ad un concerto. Ci siamo conosciuti quella sera lì, ci siamo scambiati il numero di telefono ed è nata una grande amicizia da quel giorno lì.”

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“Hai approfittato della quarantena per scrivere qualcosa?”

“Diciamo che in quarantena i primi giorni pensi “che palle stare a casa”, poi dopo una settimana inizi già a scrivere qualche pezzo. Infatti in questa quarantena non sono mai stato fermo musicalmente, ho sempre cercato di scrivere, di tenermi impegnato.”

“Progetti per il futuro?”

Dopo questa uscita qui mi piacerebbe far uscire un altro brano verso giugno, a breve. Cercando di capire un po’ le tempistiche per vedere se può essere fattibile, ma penso di sì. Una traccia per l’estate. Non le ho mai fatte, sarà una nuova esperienza.”

 

 

 

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