Sono partite le domande per ottenere il Reddito di emergenza (c.d. “Rem”) sul portale dell’Inps e da lunedì 25 maggio sarà possibile richiedere anche il Bonus colf. Vediamo di che si tratta e a chi spetta.
È online già da ieri la procedura per richiedere il Reddito di emergenza sul sito dell’Inps.
Come spiega l’avviso presente nell’home page “dopo aver effettuato l’autenticazione al servizio, sono consultabili i manuali che forniscono le indicazione per la corretta compilazione della richiesta” e a breve dovrebbe essere pubblicata anche una circolare esplicativa contenente le indicazioni di dettaglio sull’aiuto introdotto con l’art. 82 della Legge n. 34/2020.
Per effettuare la domanda è necessario che l’autenticazione avvenga con PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica oppure è possibile rivolgersi a Caf e patronati ma sempre entro il 30 giugno 2020.
Possono richiedere il Rem i nuclei famigliari che hanno un Isee di al massimo 15mila euro a patto che non vi siano componenti che percepiscono già altre misure come il Reddito di cittadinanza o la pensione. Invece il tetto delle giacenze da patrimonio finanziario dei single è pari a 10mila euro.
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Non solo Reddito di emergenza: da lunedì 25 maggio c’è anche il bonus colf
Infatti, da dopo domani, lunedì 25 maggio si conosceranno le istruzioni relative all’indennità riconosciuta ai lavoratori domestici, c.d. “Bonus Colf”, dedicata appunto ai lavoratori domestici non conviventi con i propri datori di lavoro, che abbiano in corso rapporti di lavoro di durata complessiva di oltre 10 ore settimanali.
Si tratta di una forma di sostegno a favore una categoria che non era stata in alcun modo presa in considerazione dagli aiuti che il Governo aveva introdotto con i precedenti decreti e che colma quindi una lacuna.
Il bonus ammonta a 500 euro mensili non cumulabili con pensioni, reddito di cittadinanza o Rem.
Anche in questo caso le vie saranno alternativamente sito Inps, Caf e patronati.
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A riguardo si tenga conto del fatto non è ancora chiaro se l’indennità spetti soltanto ai colf che non siano stati retribuiti durante il lockdown (in quanto hanno lavorato oppure in quanto hanno beneficiato di permessi/aspetattive retribuite concordate con il datore di lavoro) oppure a tutti, indipendentemente dall’eventuale sospensione dell’attività.
Per saperlo sarà necessario attendere la conversione del decreto in legge.