In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ l’ex primario del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, Antonio Sechi, ha dichiarato: “I giovani che fanno l’aperitivo in piazza sono degli assassini”.
In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Antonio Sechi, ex primario del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, ha detto: “I giovani che fanno l’aperitivo in piazza sono degli assassini”. Parole che sicuramente faranno discutere. “Queste immagini mi innervosiscono. Uno attaccato all’altro, quasi quasi bevono dallo stesso bicchiere. Non solo a Torino, abbiamo visto tutti le immagini di qualche settimana fa dei Navigli, a Milano. Comportarsi così vuol dire andarsela a cercare. Non si rendono conto del rischio”. Gli assembramenti dentro e soprattutto davanti ai locali come i bar, le strade e le piazze piene di gente dopo la riapertura con la Fase 2, non pacciono per niente ad Antonio Sechi: “Direi loro di farsi un esame di coscienza. Di pensare come si stanno comportando e come si sono comportati prima del lockdown, se hanno osservato le regole o no, specie se ci sono stati casi di contagi o decessi da Covid-19 in famiglia. Magari qualcosa da rimproverarsi lo hanno”.
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Antonio Sechi: “Se qualcuno tra i giovani si contagia magari non succede niente”
“Se qualcuno tra i giovani si contagia magari non succede niente a lui – continua l’ex primario Antonio Sechi – ma può mettere in pericolo il padre, la madre, gli zii e i nonni. Una settimana fa è morto di Covid-19 un mio amico, classe 1964, con moglie e due figli piccoli. È finito nel reparto di rianimazione e non ce l’ha fatta, è stato allucinante. Bisogna indossare sempre la mascherina”.
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“Se tutti lo fanno – conclude Antonio Sechi -, il rischio di ammalarsi è quasi dello zero per cento. E bisogna poi mantenere le distanze e lavarsi spesso le mani”.