Secondo Douglas Green, vice direttore di Science, diffondere un vaccino senza seguire il normale iter scientifico potrebbe essere pericoloso.
L’autorevole rivista Science , tenuta in seria considerazione da tutto il mondo scientifico, ha pubblicato in questi giorni un editoriale sugli sviluppi del vaccino per il Covid-19 a firma del suo vice direttore Douglas Green dal titolo “Fast is slow and slow is fast“. La rivista scientifica sostiene che “abbreviare i tempi degli studi clinici del vaccino contro il nuovo coronavirus potrebbe avere effetti addirittura catastrofici“. Secondo Green infatti sarebbe il caso di mettere in atto il vecchio adagio per il quale chi va piano va sano e va lontano. “Paradossalmente andare veloci vorrebbe dire rallentare – ha affermato il vicedirettore di Science – rallentare invece vuol dire poter andare più veloci“.
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“Per qualsiasi vaccino che si sta studiando la cosa fondamentale è prendersi i giusti tempi per garantirne la sicurezza e indagare affondo suoi possibili effetti collaterali“. Douglas Green ha continuato dicendo nel suo editoriale: “Non si può pensare che un vaccino che nei test clinici riesce a innescare delle risposte anticorporali fortemente neutralizzanti possa essere pronto ad un’implementazione diffusa senza i dovuti test di sicurezza“. Uno degli effetti che è necessario valutare ad esempio è quello conosciuto come Ade (potenziamento dipendente dall’anticorpo) secondo il quale “gli anticorpi che il vaccino infonde nell’organismo oltre a legarsi al virus si attaccano anche alle cellule del corpo facilitandone così l’infezione“. Un fenomeno questo – ricorda Green che non può non preoccupare dato che è stato già osservato in passato con i vaccini contro la Dengue, l’Ebola, l’Hiv e il coronavirus dei felini“.
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In sostanza la rivista Science arriva alla conclusione che: “È bene non escludere completamente i test etici accelerati sull’uomo ma è necessario valutare i rischi estremi rispetto ai possibili benefici che la diffusione di un vaccino comporta“.
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