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Terapia anti Covid lontana. Plasma e clorochina non danno effetti sperati

Terapia anti Covid lontana. Plasma, clorochina e idrossiclorochina non danno effetti sperati secondo gli ultimi studi fatti dai ricercatori a riguardo

Terapia anti Covid – Unsplash

Un nuovo studio ha evidenziato come non ci siano prove di benefici dall’utilizzo di alcuni farmaci già in commercio ampiamente promossi come trattamento per l’infezione da coronavirus.

I farmaci in questione sono la clorochina e l’idrossiclorochina e vengono adoperati per il trattamento della malaria ma anche dell’artrite reumatoide e del lupus eritematoso.

Nonostante questo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suggerito alla sua popolazione di prendere una pastiglia al giorno come prevenzione. Gli ospedali americani negli Stati Uniti ne avrebbero raddoppiato l’utilizzo.

In realtà questi farmaci hanno effetti collaterali piuttosto gravi tra cui l’alterazione del battito cardiaco in un modo tale che potrebbe portare a morte improvvisa. Il Dr. Andrea Crisanti, direttore Microbiologia e Virologia dell’ Università di Padova sostiene invece di non prenderla, tutte le persone dotate di buon senso non dovrebbero farlo. “Io non sono il medico personale di Trump ma non c’è nessuna prova scientifica evidente che questi farmaci abbiano un effetto di prevenzione.”

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Terapia anti Coronavirus – Unsplash

Terapia anti Covid: risultati miseri della terapia al plasma

Invito alla cautela anche per quanto riguarda l’ipotesi di una terapia al plasma. Il Dr. Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), riguardo lo studio della terapia con il plasma iperimmune ha detto che lo stesso trattamento non ha avuto grandi risultati, per esempio per la cura dell’ebola. Bisognerebbe selezionare ex pazienti con più anticorpi nel plasma, che non hanno sempre il potere di neutralizzare il virus. E’ necessario continuare la ricerca e la sperimentazione. “Ipotizziamo una riduzione moderata del 5-10% della letalità. Non mi aspetto miracoli, ma può essere un’arma in più per i pazienti più gravi”. – ha detto Magrini.

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Ricercatori a lavoro – Unsplash

 

Nicola Magrini inoltre, ad una conferenza stampa all’Iss, invita alla prudenza sulle speculazioni scientifiche poichè sulla questione si sta facendo troppa confusione.

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