Virus, dottoressa Chierchini: “Siamo nella coda epidemica del primo picco”

La dottoressa Chierchini riguardo all’epidemia: “Il virus continuerà”. Ecco cosa ha spiegato l’esperta sull’argomento più temuto del 2020

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virus (foto dal web)

In questo lungo periodo di emergenza sanitaria, che sembra stia volgendo al termine, molti sono stati e lo sono tuttora i pareri degli esperti che hanno cercato di capire e dare tutte le informazioni necessarie alle persone riguardo al caso. Da qualche settimana siamo entrati nella tanto attesa fase 2, quella della speranza e della rinascita, ma come ci suggeriscono i medici non è ancora il momento di abbassare la guardia. In particolare la dottoressa Patrizia Chierchini, capo della direzione sanitaria del presidio Santo Spirito, San Filippo Neri, Nuovo Regina Margherita, Oftalmico e Sant’Anna, in un’intervista per Il Messaggero ha spiegato: “Siamo nella coda epidemica del primo picco – precisa – dobbiamo mantenere ancora mascherine, distanziamento, lavaggio mani pur riprendendo la vita sociale. – continua – Per mantenere basso il livello di trasmissione del virus”.

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Virus, il parere dell’esperta

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virus (Getty Images)

Secondo la dottoressa è necessario seguire i comportamenti corretti affinché questa situazione si risolva nel migliore dei modi. La Chierchini sottolinea il fatto che a volte negli ospedali ci siano delle mancanze: “Le persone hanno comportamenti corretti ma a volte anche in ambienti sanitari si tende ad abbassare la guardia – spiega- Una minoranza, mi capita di richiamarli”. Per l’esperta a ottobre è molto probabile che la malattia si ripresenti: “Il virus continuerà a circolare – continua – velocità e carica virale determineranno i problemi da affrontare a ottobre, l’importante è avere dati per una rilevazione quotidiana. La scuola si dovrà attrezzare – si preoccupa – i bambini devono imparare a stare in classe in un certo modo”.

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Coronavirus
(Getty Images)

Un altro problema riguarda tutte quelle visite che sono state rimandate a causa del lockdown. Molti pazienti, quelli più fragili, sono a rischio.

 

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