La Protezione civile, nella giornata di oggi martedì 26 maggio ha diffuso il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
Il Dipartimento della Protezione Civile come di consueto ha pubblicato l’aggiornamento del bollettino circa la situazione dell’epidemia da Covid-19 in Italia. I soggetti attualmente positivi sono ad oggi 52.942, ossia 2.358 in meno rispetto a ieri, mentre i casi totali di contagio salgono a 230.555, con un incremento di 397 unità. Si aggiorna il bilancio delle vittime che arriva a 32.955 con 78 decessi nelle sole ultime 24 ore. I guariti sono, infine, 144.658, ossia 2.677 in più. Ancora in calo la pressione nelle terapie intensive che ad oggi vede una diminuzione di 20 unità che porta il totale a 521 ricoveri.
Stando ai dati dell’epidemia da Covid-19 diramati nella giornata di ieri dalla Protezione Civile la curva di contagio continua a dimostrare un calo. Il numero dei contagi complessivi era salito a 230.158. Di questi erano 55.300 gli attualmente positivi. In calo anche i pazienti in terapia intensiva: 541 in totale. I guariti erano saliti a 141.981. Infine si aggravava il bilancio dei decessi raggiungendo un totale di 32.877 vittime dall’inizio dell’emergenza.
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Nella giornata di domenica il Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato come di consueto il bollettino circa i numeri dell’epidemia da Covid-19 in italia. I soggetti positivi erano 56.594, mentre i casi totali di contagio salivano a 229.858. Si aggiornava anche il bilancio delle vittime che arrivava a 32.785 decessi. I guariti erano 140.479. Ancora in diminuzione i pazienti in terapia intensiva: totale 553.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Aggiornamento Protezione Civile, bollettino del 24 Maggio
Misure che si sono rese necessarie all’esito di quanto accaduto nel week-end quelle assunte dal Sindaco di Milano Beppe Sala dopo un incontro con il Prefetto avvenuto nella giornata di ieri. A comunicarle lo stesso primo cittadino nel corso di Buongiorno Milano, una rubrica da egli stesso curata.
Sala ha parlato degli assembramenti incontrollati, della movida sfrenata e delle soluzioni che si sono rese necessarie per arginare il fenomeno. In primo luogo le forze dell’Ordine verranno capillarmente distribuite su ogni porzione della città per un miglior controllo. Inoltre, sarà vietato l’asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dopo le 19. Il loro consumo, però, sarà possibile se seduti e dinnanzi ai locali.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Movida, il sindaco Sala incontra il Prefetto: nuove misure anti-assembramenti
Venerdì prossimo il Parlamento esprimerà il proprio parere in merito agli spostamenti tra regioni. Una questione spinosa, perchè pur vero che la curva dell’epidemia è in netta deflessione, in molti centri continuano a registrarsi contagi. Primi fra tutti Lombardia e Piemonte. Quest ultime sono le regioni che dall’inizio all’epidemia ad oggi quotidianamente registrano, infatti, i numeri più alti.
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Il professore Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, avrebbe affermato che il Covid-19 starebbe perdendo forza e ciò grazie a tre fattori.
In primo luogo a seguito del lockdown, che ha ovviamente interrotto le relazioni sociali e quindi le possibilità di contagio. In secondo luogo per l’arrivo del caldo, considerato che il coronavirus come tutti i virus è caratterizzato dalla stagionalità. Ed infine, grazie all’utilizzo delle mascherine le quali rappresentano un mezzo importante di prevenzione.
Al momento non si sa quanto ancora il Covid-19 stia circolando, tuttavia è evidente che i numeri si sono drasticamente ridotti ed i casi sono molto meno gravi.
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Vittorio Demicheli, il virologo a capo della squadra istituita dalla Regione, avrebbe affermato che nonostante si attendano conferme dai comuni, il segnale è chiarissimo. Il dato dei decessi di domenica avrebbe aggiunto, riporta Il Giornale, rispecchia l’andamento della curva anche se ovviamente indica percorsi clinici iniziati settimane fa. Nello specifico, dice Demicheli, è una conseguenza del dato che emerge dalle terapie intensive. Ed infatti, a morire nella maggior parte dei casi sono i pazienti gravi. Orbene, nell’ultima settimana è drasticamente diminuita la pressione nei reparti intensivi. Da ciò deriva che è minore il numero di soggetti con quadri clinici compromessi.
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