Alcuni ragazzi hanno riportato le proprie testimonianze raccontando la movida e gli assembramenti che si stanno verificando in questi giorni in diverse città italiane.
Nel pieno della Fase 2 bis dell’emergenza coronavirus sono diversi gli episodi di movida denunciati anche attraverso i social network. Per queste ragioni da giorni, le istituzioni hanno lanciato numerosi appelli chiedendo di evitare gli assembramenti ed evitare una seconda ondata di contagi che, secondo molti esperti, potrebbe essere anche più violenta della prima. La redazione de Il Corriere della Sera ha raccolto alcune testimonianze di giovani ragazzi che hanno parlato di quanto sta accadendo in questi giorni in diverse città italiane.
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Mantenere le distanze, indossare i dispositivi di sicurezza ed evitare gli assembramenti sono i punti cardine della Fase 2 bis quella di convivenza con il virus che lentamente sta allentando la morsa sul nostro Paese. In alcuni casi, queste norme sembra non siano state recepite con folle di ragazzi che riempiono le strade intenti a bere un aperitivo o semplicemente a fare una passeggiata. Il Governo e le istituzioni locali da giorni ripetono l’importanza del rispetto delle norme appellandosi al buon senso della popolazione per evitare di vanificare gli sforzi fatti nei mesi scorsi quando vigeva il lockdown. Non sono mancate anche le minacce e nuove ordinanze più restrittive per far sì che questo non accada.
Il Corriere della Sera ha raccolto alcune testimonianze di giovani ragazzi che hanno raccontato quanto sta accadendo nelle grandi città italiane in questi ultimi giorni. La prima riguarda uno studente 21enne di Bologna che ha raccontato di aver trascorso la serata di venerdì con alcuni amici in una piazza della città, che pian piano si è riempita. Il ragazzo racconta di aver continuato a chiacchierare senza mascherina con gli amici spostandosi dalla piazza evitando di rimanere tra la folla. A farlo stare tranquillo, afferma al Corriere della Sera, è soprattutto la sua età: “Il virus colpisce i più anziani, poi sono stato a contatto con persone che conoscevo e che avevano rispettato la quarantena“. Il 21enne, infine, spiega di essere tranquillo anche perché non ha parenti nella città emiliana, circostanza che gli impedirebbe di divenire un veicolo di contagio.
Altra testimonianza arriva da Roma, dove un ragazzo 17enne racconta di essere uscito sabato sera e di aver visto decine e decine di ragazzi che non rispettavano le distanze di sicurezza e non indossavano la mascherina. Quanto visto sabato sera, però, non sarebbe la cosa più grave poiché, racconta l’adolescente al Corriere, alcuni suoi coetanei starebbero addirittura organizzando feste di compleanno in casa invitando decine di amici.
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Il 17enne conclude spiegando di essere venuto a conoscenza di questi party attraverso le storie del social network fotografico Instagram: “Quelli non li controlla nessuno…“. Il desiderio di uscire e di tornare alla vita sociale dopo due mesi di lockdown pare stia vincendo sul buon senso.
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