Italia Viva si schiera a favore di Salvini al momento del voto per la sua immunità in merito al caso Open Arms. I renziani non voteranno.
La Giunta per l’immunità del Senato è in seduta dalle 9 di stamane: al vaglio la decisione se accogliere o no la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Palermo nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms dell’agosto 2019. Le accuse mosse all’allora Ministro dell’interno sono sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per non aver concesso lo sbarco di 150 migranti nel porto di Lampedusa.
A far parte della Giunta anche senatori di Italia Viva, il neonato partito di Matteo Renzi, i quali hanno dichiarato che non parteciperanno al voto, facendo propendere la situazione a favore del Leader Leghista che con solo 8 voti a favore del processo, secondo pronostici e salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbe veder salva la sua posizione.
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Per i senatori di Italia Viva l’istruttoria nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno non sarebbe stata completa ed inoltre Salvini non fu l’unico responsabile dei fatti che si verificarono lo scorso agosto. Queste le motivazione a sostegno dell’astensione dei renziani dal voto per il rinvio a giudizio o meno di Matteo Salvini per il caso Open Arms. Richiesta avanzata dalla Procura di Palermo ad avviso della quale l’allora Ministro dell’Interno di sarebbe reso responsabile di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.
La scelta di Italia Viva, in aggiunta agli altri voti a favore del rigetto della richiesta dovrebbero cautelare Salvini e scongiurare il processo. Ed infatti a favore del Leader del Carroccio ben 12 voti. Contro e, quindi, a favore del rinvio a giudizio solo 8, ossia quelli di Pd, M5s e Leu. Salvo ulteriori colpi di scena si intende.
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Il senatore Bonifazi di Italia Viva ha dichiarato, stando a quanto riporta la redazione di Repubblica, che: “Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che per la Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate“. Ed ha chiosato affermando che da tutta le risultanze probatorie non sembra emergere una esclusiva responsabilità dell’Ex Ministro dell’Interno.
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