Sarà la Regione di appartenenza a comunicare l’esito dei test sierologici a tutti i partecipanti. Nel caso in cui la diagnosi risulti positiva, la persona sarà messa in temporaneo isolamento a casa e sarà contattata dal proprio Servizio sanitario regionale o dall’Asl per effettuare un tampone naso-faringeo che provi l’eventuale stato di contagiosità.
Sono partiti i test sierologici su 150mila persone in duemila comuni d’Italia. Si tratta di un’indagine epidemiologica su scala nazionale, del ministero della Salute e dell’Istat, in collaborazione con la Croce rossa italiana che tramite i suoi volontari arriverà alle persone scelte per la campionatura. L’adesione è volontaria e i test sono assolutamente gratuiti. Sarà la Regione a comunicare l’esito del test sierologico a ogni persona residente nel territorio. Se la diagnosi sarà positiva, l’interessato sarà messo in temporaneo isolamento domiciliare e il proprio Servizio sanitario regionale o l’Asl lo contatterà per fargli un tampone naso-faringeo per verificare l’eventuale stato di contagiosità.
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La Croce Rossa sta telefonando i 150mila cittadini per effettuare i test sierologici
L’obiettivo è quello di capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al coronavirus, anche in assenza di sintomi e descrivere la frequenza in relazione ad alcuni fattori come il sesso, l’età, la regione di appartenenza e l’attività economica. Da oggi (ieri -ndr-), sono partite le telefonate della Croce Rossa italiana ai cittadini individuati nel campione di 150.000 soggetti a cui sarà effettuato il test sierologico per mappare la diffusione del Covid-19 su tutto il territorio nazionale.
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Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha spiegato: “la durata complessiva della rilevazione dovrebbe essere di 15 giorni”. Non ci sarà nessun obbligo da parte degli italiani di rispondere alla chiamata.
