Distanziare gli ombrelloni è un ottimo punto di partenza per l’estate 2020, ma al mare serviranno più medici di base per l’emergenza
In questi ultimi giorni non si parla d’altro: fase 2, movida, giovani, spritz. Ma a tutto il resto chi ci pensa? Ci sono ancora molte cose da chiarire riguardo alle misure di sicurezza e linee guida per la ripartenza. Non stiamo parlando solo di attività commerciali o aziende, ma anche del settore turistico. In Italia le spiagge stanno per essere ripopolate e la stagione estiva, sebbene in ritardo, sta per iniziare. Quali sono le preoccupazioni?
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Tutti al mare ma distanti
Molti si stanno lasciando alle spalle l’emergenza sanitaria di questi due mesi appena trascorsi, ma in realtà nessuno ha cantato vittoria, anzi il rischio di una nuova ondata persiste. Eppure le persone sembrano non preoccuparsi e tanti hanno ripreso in mano la vita lasciata prima della quarantena. Sta per arrivare la stagione estiva e molti non vedono l’ora di tornare alle spiagge, ma come? Inail, Istituto Superiore di Sanità, Comitati Tecnici Scientifici, bagnini e presidenti di Regione hanno dovuto applicarsi con cura per trovare il giusto equilibrio fra le diverse istanze. Nessuno però si è posto il problema riguardo alla presenza dei medici di base in spiaggia. Alcune regioni chiedono delucidazioni a tal proposito, in vista dell’ondata dei turisti per i mesi di luglio e agosto. La proposta è quella di adeguare, nelle regioni costiere, presidi sanitari adeguati al numero di villeggianti.
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Ci sono ancora molte cose da chiarire. L’Italia è ripartita ma con quali modalità? Sono ancora troppe le domande dei negozianti e imprenditori. Qualcuno dovrà, prima o poi, rispondere alle questioni che riguardano il Covid-19.