Alcuni minuti fa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha pubblicato sul proprio profilo un post spiegando che oggi la Commissione europea renderà nota la sua proposta di Recovery Plan.
Nella giornata di oggi, mercoledì 27 maggio, la Commissione europea presenterà la proposta di Recovery Plan. Questo piano è finalizzato ad affrontare la crisi economica provocata dall’epidemia da coronavirus nel Vecchio Continente, Italia compresa. Alcuni minuti fa, il premier Giuseppe Conte, con un lungo post sulla proprio pagina Facebook ha parlato in merito spiegando quali siano i sette punti focali del “piano strategico” previsto dal nostro Paese in risposta alla crisi.
Secondo il primo ministro, questo piano dovrà far sì che si creino le basi per un nuovo patto tra “forze produttive e le forze sociali” italiane per cercare di riuscire a trasformare questa crisi senza precedenti in “un’opportunità“.
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Conte, i sette punti del Recovery Plan per far ripartire l’Italia: “Trasformeremo questa crisi in opportunità“
“Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità“.Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato attraverso un post su Facebook del piano strategico che presenterà l’Italia per utilizzare al meglio i fondi europei che verranno messi a disposizione.
Nel dettaglio, il premier ha elencato i sette punti principali di questo piano strategico che dovrà permettere al Paese di mettersi alle spalle la crisi provocata dal Covid-19. Il primo riguarda la “modernizzazione del Paese” per la quale, spiega Conte, verranno introdotti incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. “Dobbiamo – si legge nel post su Facebook- sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l’interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese“. Questo perché bisogna trarre gli aspetti positivi dalle esperienze di smart working e didattica a distanza svolte durante il lockdown e colmare il gap digitale permettendo l’accesso alle nuove tecnologie a tutte le comunità.
In secondo luogo, spiega Conte, bisogna moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, per cercare di favorire anche le start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0. Il terzo punto riguarda gli investimenti pubblici e privati per cui dovrà essere ridotta la burocrazia ed accelerare gli iter autorizzativi. In tal modo potranno essere utilizzati i fondi europei per le infrastrutture dell’Italia salvaguardandole dalle organizzazioni criminali.
A questi punti si aggiunge quello riguardante l’adattamento di una graduale economia sostenibile che dovrà essere legata al Green Deal europeo. Questo rappresenta una priorità per l’Italia: “Forse -scrive il premier- troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico“. Il quinto punto si concentra sugli investimenti per il diritto allo studio e per l’innovazione dell’offerta formativa. Questi interventi, spiega Conte, dovranno permettere all’Italia di figurare tra i primi posti in Europa “per giovani con titoli di studio universitario“. Agli investimenti andranno collegati ad un piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro come “tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale“.
Il piano strategico descritto dal Presidente del Consiglio prevede anche la riduzione delle tempistiche della giustizia penale e civile. Il codice civile, afferma il premier Conte, risale al 1942 e da quel momento non è mai stato sottoposto ad una riforma organica. “Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento. Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza“.
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https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/posts/946041682544464?__tn__=K-R
Infine l’ultimo punto riguarda l’introduzione di una seria riforma fiscale: “Non possiamo più permetterci – si legge nel post- un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant’anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni“.
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