La Fondazione Gimbe punta il dito sulla Regione Lombardia accusandola di sottostimare i dati relativi ai casi di Covid-19
La Fondazione Gimbe accusa la Regione Lombardia di non rilevare correttamente il numero dei casi relativi al Covid-19.
Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, spiega sulle frequenze di ‘Radio24’ che, a differenza di Valle D’Aosta e Trento che stanno facendo un “massiccio” uso tamponi (intorno a 4.200 tamponi ogni 100mila abitanti), Regioni più colpite come Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia, stanno eseguendo soltanto 1.200-1.600 test ogni 100mila persone.
Stando a Cartabellotta, “è evidente che queste differenze si riflettono nei casi diagnosticati“, cioè che a uno scarso numero di tamponi sui cittadini corrisponde un altrettanto scarso numero di casi.
Secondo le forze politiche di opposizione in Consiglio regionale e vari esperti, da quando è cominciata la pandemia, spesso nei numeri resi noti ogni giorno dalla Regione Lombardia sono presentati delle anomalie.
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Covid-19, Cartabellotta (presidente Gimbe): “Troppe stranezze sui dati in Lombardia”
La mancata trasparenza non consente di effettuare verifiche e i dati limitati di test e tamponi, per decisione della Regione, fa crescere i dubbi – è l’accusa – che il numero dei contagi non sia rilevato correttamente.
Cartabellotta sostiene. “C’è il ragionevole sospetto che sia così – dichiara -, anche perché in Lombardia si sono verificate troppe stranezze sui dati nel corso di questi tre mesi – prosegue –. Soggetti dimessi che venivano comunicati come guariti, alternanze e ritardi nella comunicazione dei dati. E’ come se – spiega – ci fosse una sorta di necessità di mantenere sotto un certo livello quello che è il numero dei casi diagnosticati“.
Stando a Cartabellotta, nemmeno il valore dell’indice R0, portato da Fontana e Gallera come bontà della loro gestione dell’emergenza, sarebbe da considerarsi affidabile.
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Per tali ragioni, Gian Antonio Girelli, capodelegazione del Pd in commissione sanità della Regione Lombardia, fa una richiesta. Che “il presidente di Gimbe venga ascoltato in commissione sanità e che – aggiunge – la Regione risponda alle accuse in modo convincente, altrimenti sarebbe di una gravità inaudita“.