Covid19. I vertici del governo italiano in collaborazione con i presidenti di regione dichiarano perplessità nella riapertura totale nel Nord del paese
Cattive notizie per gli abitanti di tre regioni italiane che probabilmente non vedranno future riaperture il 3 giugno come auspicato. Stiamo parlando di Lombardia, Piemonte e Liguria.
Il rischio concreto è che rimangano ulteriormente blindate rispetto a tutte le altre. La deadline sarà il 29 maggio, giorno in cui il governo insieme ai presidenti di regione, daranno le disposizioni definitive. I nuovi casi di contagio in queste zone rimangono mediamente troppo alti, andando contro quello che invece è il trend delle altre regioni d’Italia. Gli esperti dichiarano che solo in Lombardia si registrano almeno 100 infetti nuovi ogni giorno, per un totale di 24 mila cittadini ancora positivi.
In una nota congiunta del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si evince cautela da tutti i fronti. Il confrontro tra i due ha riguardato in carattere generale la situazione della Lombardia e dell’intero Paese. “Condividiamo l’idea di quanto sia importante adesso non abbassare la guardia. Gli sforzi compiuti dagli italiani sono stati grandi e non possono essere vanificati” – hanno detto.
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Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ribadito che, se la Lombardia dovesse riaprire, sarà necessario che non avvenga dall’oggi al domani e che tutte le motivazioni venano spiegate per filo e per segno.
In base al monitoraggio e ai dati comunicati da tutte le regioni al ministero della salute, domani, venerdì 29, verrà stabilito il livello di rischio di ognuna di esse (basso, moderato o alto). Verrà quindi sancito se ci si potrà spostare liberamente tra una regione all’altra senza i vincoli detti nel passato DPCM, fortemente limitanti.
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Anche l’Emilia Romagna registra dati poco incoraggianti. Notizie positive dal Sud Italia. Trapani è stata dichiarata la prima città italiana “Covid Free”, non avendo avuto nuovi casi nell’arco di tempo di 28 giorni. Anche Crotone è ad un passo dallo stesso risultato. Il rischio che gli spostamenti troppo precoci possano scatenare nuovi focolai anche in questi posti continua ad essere alto e fonte di preoccupazione.
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