Il sindaco di Napoli non usa mezze parole qualora i contagi fossero concentrati di più al Sud. Una risposta implicita al collega Sala
Tiene banco la discussione sulla fase 3 che riguarda la riapertura della mobilità tra regioni del paese. Mancano poche ore alla decisione definitiva del governo che si baserà sui dati scientifici. In queste ore l‘Istituto Superiore della Sanità sta valutando i dati, regione per regione, dal 18 maggio in poi. Ciò per valutare la situazione. La Lombardia chiede a gran voce di avere le stesse regole delle altre regioni, pur essendoci un abisso tra i dati del 70% del paese e la stessa Lombardia. I due terzi dei contagi quotidiani restano ancorati alla Lombardia, perchè mettere a repentaglio salute e l’economia del resto del paese che viaggia in media poco sotto i 10 contagi al giorno, escludendo Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna?
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In effetti i rappresentanti istituzionali meridionali sono preoccupati. Ieri c’è stato un botta e risposta a distanza tra il governatore sardo Solinas e il sindaco di Milano Sala. Oggi è intervenuto sul tema il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che non ha usato mezze parole a riguardo. L’ex pm è consapevole che se le cose fossero state al contrario, date le divergenze e i pregiudizi soprattutto per il Sud del paese, le cose già da tempo sarebbero ben diverse. De Magistris si sbilancia ironizzando con una battuta: “Se i contagi fossero stati concentrati al Sud ci avrebbero murati vivi”.
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E ancora: “Se dici ‘liberi tutti’ e vedi che il 65% dei contagi, anche ieri, è in una sola regione, dalle altre regioni non c’è discriminazione, è semplicemente una preoccupazione sanitaria“. Ragionamento che non fa una piega ma che non è gradito alle istituzioni lombarde e quindi si mette in discussione.