Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha parlato in commissione Bilancio della Camera in merito alla situazione coronavirus in Italia.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, durante un’audizione alla Camera si è soffermato sulla nuova fase che potrebbe aprirsi il prossimo 3 giugno. In quella data, difatti, salvo sorprese, dovrebbe riprendere la mobilità tra regioni e quella con i paesi dell’Unione Europea dopo lo stop causato dall’epidemia da coronavirus. Brusaferro ha anche parlato di una possibile seconda ondata di contagi che potrebbe verificarsi in autunno, quando aumentano le infezioni respiratorie.
Questa mattina, nel corso di una audizione alla Commissione Bilancio della Camera, ha parlato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. In merito alla situazione epidemiologica del coronavirus in Italia, Brusaferro ha spiegato che la curva di picco dell’infezione è stata superata e si è entrati nella fase di discesa e di controllo che richiede, però, attenzione. Tale attenzione riguarda soprattutto l’identificazione e l’isolamento precoce dei casi attraverso “sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai“.
Come riporta Il Messaggero, il presidente dell’Iss ha affermato che la prossima settimana ci avvieremo verso una sfida ancora più importante. Questo poiché verranno ristabilizzati gli spostamenti tra regioni e la mobilità internazionale. “Tale circostanza –spiega Brusaferro, come riporta Il Messaggero– richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai“. Gli spostamenti, salvo sorprese, dovrebbero riprendere il prossimo 3 giugno
Il presidente dell’Istituto si è poi soffermato sull’app Immuni, affermando che nell’ottica di tracciamento dei contatti questa tecnologia può essere utile, ma non costituisce una “soluzione magica“. Infine, secondo Brusaferro, i dati fanno prevedere una seconda ondata di contagi: “Per gli scenari – riporta Il Messaggero- che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio. Si tratta la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”.
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Durante la stagione autunnale, conclude Brusaferro, difatti, vi sono meno ore di sole ed aumentano le infezioni respiratorie.
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