La sperimentazione sul vaccino da Covid-19 ha fatto progressi negli ultimi giorni. Gli esperti hanno la data
La sperimentazione sul vaccino anti-covid ha avuto sviluppi importanti nelle ultime ore. Dopo aver scartato l’ipotesi più plausibile per combattere l’infezione come quella dell’idrossiclorochina, utilizzata da Trump, ora sono al vaglio dello studio altre analisi. La clorochina non è una forma preventiva, tale da poter scongiurare il rischio del contagio.
Altra indicazione totalmente tramontata è il vaccino su base fusibile tra il Lopinavir e il Ritonavir, trattamenti farmacologici efficaci per l’AIDS. Condierato molto pericoloso per l’organismo umano in quanto irto di proprietà tossiche. Scartata anche questa ipotesi, l’Italia rischia di rimanere bloccata nell’ultimo vagone del treno in ambito di ricerca preventiva.
La curva dei decessi non ha subìto alcuna flessione nella distribuzione dei trattamenti di cui sopra. Tuttavia esiste ancora una speranza per il Paese, proveniente dal sud Italia. Si tratta di un’invenzione ad hoc, come spiega il professor Garattini, farmacologo-fondatore dell’istituto di ricerche di Milano “Mario Negri” e porta il nome di “Tocilizumab”.
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Il trattamento del Tocilizumab sta facendo enormi progressi in Italia. Si tratta di un farmaco contro l’artrite, di carattere infiammatorio e può davvero funzionare contro gli sfoghi del covid-19 all’interno dei polmoni. Tuttavia questo farmaco è ancora in fase di sperimentazione perchè non sono ancora venuti fuori i risultati. Ma l’Oms e l’Aifa stanno approfondendo le tecniche di sperimentazione per un sorprendente risultato preventivo.
Altra componente favorevole ed in coda al Tocilizumab è l’Eparina, di cui non è lecito ancora sapere i rischi che comporta su base scientifica, legati all’emorragia. Discorso sicuramente più avanzato è il trattamento del plasma. La cura terapeutica di somministrazione degli anticorpi ha avuto la massima incidenza in molte malattie passate alla storia come la Mers, la Sars e persino la Rabbia. Ma l’effetto degli anticorpi non possono essere utilizzati in ambito preventivo perchè assimilati in fretta dall’organismo.
In ambito di ricerche scientifiche l’Italia ha scalato le gerarchie ma il Governo deve dare il suo contributo se si vogliono accelerare le operazioni. Ora nella fase 1 della prevenzione esistono 8 cure preventive a livello globale. In Inghilterra il vaccino dell'”AstraZeneca” è in una condizione avanzata, insieme a quello della ditta “Moderna” in America.
Scoperta l’efficacia degli anticorpi neutralizzanti in maniera costante le proteine spike del covid-19, ora lo studio di ricerca preventiva è entrato nella fase di verifica stabile e tollerabile nel tempo. Poi ci sarà da sperimentare la Fase 3 su un campione rappresentativo di persone per scongiurare qualsiasi effetto collaterale.
Ma nel frattempo il professor Garattini si sbilancia sulla garanzia preventiva e fornisce una stima più precisa sulla data di produzione certa di almeno uno di questi vaccini entro la fine dell’anno.
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“Per quella data dovremmo avere sul campo la soluzione efficace che giustifica l’impiego” – conclude il professore.
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