In America non si ferma la scia di sangue nel corso delle manifestazioni scoppiate a seguito della morte di George Floyd. In poche ore sono morti un ragazzo a Detroit e un poliziotto a Oakland
È una vera scia di sangue quella che si intreccia con l’ondata di protesta che non si placa negli Stati Uniti. La tensione sale alle stelle in tutto il Paese dopo la morte di dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis da parte di un poliziotto.
Un nuovo ed ennesimo caso di razzismo che in America ha fatto scoppiare il caos. Le proteste sono attive ormai da giorni non solo a Minneapolis ma in diverse città del Paese. Sono migliaia le persone che sono scese in strada per chiedere giustizia e provvedimenti seri contro la brutalità degli agenti.
Ed è in questo marasma mediatico, di protesta e contestazioni che è arrivata la notizia di altri due morti. Questa volta si tratta di un ragazzo di 19 anni ucciso a Detroit, in Michigan, da spari provenienti da un Suv. La vettura ha sparato contro i manifestanti e il ragazzo che è stato colpito non ce l’ha fatta. Portato in ospedale è deceduto.
Altro triste episodio arriva da Oakland, in California. A morire qui, sotto i colpi di arma da fuoco, è stato un agente di polizia e un altro è rimasto ferito. Qui almeno 7.500 persone sono scese in strada per manifestare. Non sono mancati però atti di vandalismo, furti, incendi e aggressioni contro gli agenti, secondo quanto ha riportato la Cnn.
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George Floyd, le manifestazioni continuano: pronto l’esercito
Le manifestazioni negli Usa contro la morta di George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto mentre cercava di arrestarlo, si stanno portando dietro una scia di sangue e morti. L’episodio ha fatto risvegliare ancora una volta quei vecchi sentimenti di odio e razzismo che alcuni bianchi da secoli nutrono nei confronti degli afroamericani.
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Sentimenti che la maggior parte delle persone condanna. Le manifestazioni lo dicono chiaramente. Ma poi come spesso accade in questi casi, le azioni nate con scopi precisi e oculati si lasciano alle spalle degli strascichi non molto piacevoli.
La morte del 19enne lo dice a chiare lettere. La sparatoria partita dal Suv verso le 23:30 di venerdì, vicino al quartiere dei divertimenti di Greektown, ha fatto la sua vittima. Diversi i colpi di pistola sparati dall’uomo del Suv che non hanno lasciato scampo al ragazzo.
Ed è proprio Minneapolis che potrebbe arrivare addirittura l’esercito che è stato già pre-allertato dal Pentagono in via precauzionale. Nell’ultima notte di scontri, nella città, sono state arrestate 50 persone.
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Le manifestazioni non si placano e la National Guard del Minnesota si prepara a reagire ancora di più in modo massiccio. Entro domani saranno schierati 1700 soldati.