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La nuova aviaria potrebbe essere più pericolosa del Covid

Secondo un medico americano un ceppo mutato dell’aviaria potrebbe essere letale per il 50% degli esseri umani.

Pollame (foto Pixabay)

Lo sostiene il medico statunitense e divulgatore scientifico Michael Greger che ha appena pubblicato il libro “Come sopravvivere a una pandemia“ (si tratta di una riedizione di un libro che Greger scrisse nel 2006).

Lo scienziato, fondatore di NutritionFacts.org e sostenitore di una dieta a base vegetale, avverte che il ceppo mutato di influenza aviaria potrebbe uccidere il 50% di tutti gli esseri umani.

Nel suo nuovo libro spiega che dall'”ossessione” degli essere umani per gli animali deriva una vulnerabilità alle malattie infettive che nel caso di questo nuovo ceppo di aviaria potrebbe tradursi addirittura in una pandemia dalle dimensioni ben superiori del Covid-19.

Le zoonosi, infatti, sono le infezioni che sono trasmesse dagli animali all’uomo. Alcune sono non gravi e curabili altre invece sarebbero letali e l’aviaria di cui parla Greger sarebbe una di queste.

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Perchè l’aviaria potrebbe esserci letale

Strada nella foresta (foto Pixabay)Il dottor Greger afferma infatti che l’aviaria potrebbe essere devastante per il genere umano.

Come noto, sono i polli gli animali incriminati (anche se la malattia colpisce in generale gli uccelli) perché la consumazione di carne e di uova di pollo è diffusa in moltissimi paesi.

Inoltre, le condizioni di allevamento, spesso in batteria e con l’utilizzo massiccio di antibiotici non aiuterebbero il contenimento del virus.

Medico (foto Pixabay)

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E’ utile precisare che dall’inizio del mese di novembre 2016 in molti Paesi europei si sono registrati casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) e che dal 28 dicembre 2016, anche l’Italia è stata coinvolta nell’epidemia di Influenza Aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5. Ne fornisce alcuni dettagli il Ministero della salute.

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