Lombardia. Non ci saranno ulteriori rinvii agli spostamenti da regione a regione nè differenze di trattamento fra esse, nessuna esclusa
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che non ci saranno ulteriorei rinvii al via libera agli spostamenti infraregionali che potranno tornare ad avere luogo dal prossimo 3 giugno, senza nessuna distinzione. Il monitoraggio dei contagi rimarrà comunque sempre attivo. Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, a tal proposito manterrà un canale di dialogo sempre aperto con i governatori delle regioni stesse. Dal primo periodo di riapertura semitotale della Fase 2, in Italia non si riscontra una situazione troppo critica. Si raccomanda comunque cautela nel momento in cui aumenterà la circolazione di persone sul territorio nazionale.
Cinque sono le regioni a zero contagi nelle ultime ore, secondo la Protezione Civile ( Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata). Sette invece quelle con zero deccessi (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige).
La Lombardia da sola invece conta nelle ultime 24 ore 354 nuovi infetti e 38 vittime. Tuttavia questa regione non subirà misure diverse rispetto alle altre nè avrà un prolungamento del lockdown.
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Lombardia: le parole di Massimo Galli, responsabile del dipartimento malattie infettive del Sacco
La motivazione arriva ieri ai microfoni di Otto e mezzo (programma condotto da Lilli Gruber) da Massimo Galli, responsabile del dipartimento malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Il professore, già prima della decisione di riaprire gli spostamenti tra regioni, si dimostrava critico per chi volesse fare disparità. “Il blocco dovrebbe essere sia in entrata che in uscita, allo stato attuale ritengo un intervento in questo senso sposterebbe poco” – ha sostenuto.
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Riguardo poi il caso Lombardia ha fatto una dichiarazione che decisamente lascia sgomenti: “I contagi non sono nuovi ma vecchi. Sono stati finalmente tracciati. Persone chiuse in casa con l’infezione, al limite qualche congiunto contagiato da loro. Se ci fossero nuovi contagi, altro che così… In Lombardia i dati ufficiali sono forse un decimo, se non di meno, dei casi effettivamente avvenuti”.
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