All’interno dell’acqua potabile vi sarebbe un inquinante chiamato perclorato di sodio che arrecherebbe più danni di quelli paventati sino ad oggi.
Che il perclorato all’interno dell’acqua potabile arrecasse danni era noto, ma per stabilire che fossero gravissimi è dovuto intervenire un recente studio. Un team di studiosi americani della Vanderbilt University, a Nashville, in Tennessee, avrebbe pubblicato i risultati della propria ricerca sulla nota rivista scientifica Nature. Tramite i dati raccolti avrebbero rilevato che il perclorato causerebbe ingenti danni alla tiroide.
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Perclorato nell’acqua potabile: i danni alla salute maggiori di quelli che si credeva
Negli Stati Uniti molte delle fonti che consegnano acqua potabile nelle abitazioni dei cittadini sarebbero inquinate dal perclorato. Ora che non fosse una sostanza sicura era ben noto, ma che addirittura potesse causare dei danni alla tiroide è frutto solo di una recente ricerca. Ed infatti, un gruppo di scienziati della Vanderbilt University in Tennessee hanno scoperto che questa sostanza inibirebbe le proteine che trasportano lo ioduro dal sangue nella ghiandola tiroidea, inibendo l’intero processo. Quest’ultimo è invece di fondamentale importanza per il giusto funzionamento dei meccanismi del corpo umano.
Una notizia sconvolgente, soprattutto se si considera l’annuncio dell’EPA, ossia la Environmental Protection Agency, la quale avrebbe dichiarato che il Governo Americano non regolamenterà i valori del perclorato all’interno dell’acqua potabile. Stando a quanto riporta la redazione di Repubblica, a renderlo noto ed a lanciare l’allarme Nancy Carrasco, presidente del Dipartimento di Fisiologia molecolare e biofisica presso l’università che ha condotto lo studio.
Comprese le funzioni del perclorato, avrebbe affermato l’esperta, ora si è in grado di comprendere quanto possa danneggiare la salute dell’uomo una sua presenza all’interno dell’acqua potabile. Gli ormoni della tiroide sono fondamentali per l’organismo, sin dalla nascita.
I danni concreti alla salute
Stando ai dati raccolti dallo studio, avrebbe aggiunto Nancy Carrasco, riferisce Repubblica, anche quelle che vengono considerate come basse concentrazioni di perclorato possono agire negativamente, soprattutto in soggetti come donne incinta, neonati, feti. Accade infatti che, una donna in dolce attesa, qualora beva acqua con questo inquinante arrechi anno al feto che non riceve o non riesce a produrre abbastanza ormoni tiroidei per divenire un nascituro sano.
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A ciò si aggiunge il fatto che, scrive Repubblica riportando le parole della dottoressa Carrasco, il perclorato e lo ioduro all’interno del flusso sanguigno indurrebbero la proteina a trasportare la sostanza nella tiroide in misura nettamente maggiore rispetto allo ioduro.
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