Le classiche allergie primaverili possono essere confuse con i sintomi del Covid-19, l’Iss ha fatto quindi chiarezza sulle differenze che bisogna tenere in considerazione
L’arrivo della bella stagione porta sempre con sé o peggiorare riniti, asma bronchiale e congiuntiviti che sono sintomi tipici delle allergie respiratorie. Tali manifestazioni possono essere facilmente confuse con i problemi che insorgono a seguito del contagio da Covid-19. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha chiarito che la cosa fondamentale è “non affidarsi a ricerche su internet” ma mettersi in contatto con il proprio medico. Sul proprio portale l’Iss ha pubblicato un focus per chiarire il tema e dare le indicazioni necessarie da seguire nel caso in cui nascessero dei dubbi.
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Le indicazioni dell’Iss sulle allergie
L’Iss spiega che esistono tre condizioni che dovrebbero far nascere dubbi sul fatto che i sintomi insorti non siano legati ad un’allergia ma ad una patologia più grave: se essi insorgono su persone che non hanno mai avuto problemi di allergia respiratoria, se nel caso in cui si è un paziente allergico la solita terapia non ottiene i risultati sperati oppure se, ai normali sintomi si aggiunge la febbre. La mascherina, per chi è soggetto ad un allergia ai pollini, è ancora più incentivato in quanto riesce a proteggere anche dagli allergeni che in questo periodo viaggiano nell’aria. Chi a causa di allergeni indoor come acari, epiteli animali e muffe soffre di asma bronchiale deve prestare particolare attenzione: l’epidemia costringe infatti a restare inevitabilmente più tempo a casa e quindi si potrebbero verificare manifestazioni più acute. Se si è allergici al lattice è bene usare esclusivamente guanti in nitrile comunicando tale allergia anche, qualora fosse necessario, al personale sanitario.
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Non è necessario, infine, che le persone sottoposte ad un ciclo di immunoterapia specifica per le allergie smettano la terapia, anche quella di mantenimento dev’essere continuata.