Il Signor Distruggere: non solo mamme pancine. Le sue idee, opinioni e pensieri in un’intervista speciale per YesLife Magazine.
Il Signor Distruggere, alias Vincenzo Maisto, è un blogger, influencer e scrittore salernitano che da parecchi anni sta spopolando sul web. Il suo successo non tende a diminuire ed è conosciuto per aver portato all’attenzione di molti l’esistenza di un fenomeno interessante ed inquietante allo stesso tempo, quello delle cosiddette mamme pancine. Sono uno stuolo di donne che si confrontano tramite social con quesiti e aneddoti al limite della credibilità, complice sicuramente un forte disagio sociale misto ad ignoranza, suscitando spesso ilarità nei lettori. Potremmo definire il Signor Distruggere un cinico? Forse. Bisogna di certo dargli atto che abbia scoperchiato una realtà evidente, concreta, che non dovrebbe essere trascurata. Non solo mamme pancine però. Scopriamo dalle sue stesse parole cose ne pensa e quali sono i suoi progetti.
Salve Vincenzo, il blog de Il Signor Distruggere si avvia verso i 10 anni di vita. Le pagine relative di Facebook, Instagram e Twitter muovono milioni di follower. Tornando indietro con i ricordi, ci può raccontare com’è nata l’idea di questo progetto?
Un bel giorno del marzo 2011 ero in ufficio nella pausa pranzo e creai la pagina Facebook “Distruggere i sogni altrui esponendo la realtà oggettiva”, che ottenne subito un buon riscontro. Iniziai quindi a coltivarla.
Ha reso evidente un problema sociale che forse prima era nascosto, quello di uno stuolo di gente che, purtroppo, per condizione culturale, si trova a non avere le armi per affrontare situazioni che per altri sono di assoluta normalità. Le chiedo, qual è il suo sentimento nei confronti delle cosiddette mamme pancine? Come le giudica?
Le mamme pancine sono uno degli argomenti, non sono l’argomento. L’argomento sono gli ignoranti e io alla cantilena del contesto socio-culturale come unico responsabile ne ho le scatole piene. C’è tanta gente ricca che però è profondamente ignorante, credere che lo siano solo le persone poco abbienti è profondamente classista. Non ho alcun sentimento verso le mamme pancine, né verso le mamme non pancine, né verso il mio salumiere o il mio medico, sono tutti estranei.
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A volte è stato tacciato di maschilismo, di prendersi gioco di queste donne che vivono in una situazione di svantaggio sociale e culturale. Come risponde a questa provocazione? Esiste un confine tra derisione e denuncia di un problema effettivo?
Negli anni ho risposto varie volte a questa domanda e nessuna risposta farà cambiare idea a chi ne è convinto, quindi è inutile rispondere anche qui. “A lavare la testa all’asino si perde il ranno e il sapone”; cioè, è inutile, ragionare, discutere, con chi è ignorante e cocciuto.
Dopo tanto tempo passato a raccogliere informazioni e storie sulle mamme pancine ( e relative famiglie ), si sarà fatto un’idea del perché nel 2020 ci siano ancora così tante persone “bloccate” in una mentalità così stretta e retrò per certi versi. Di chi è la colpa secondo lei? Delle istituzioni, della scuola, di loro stesse?
Non sono un antropologo o un sociologo, quindi non saprei.
Se i suoi post sono la macchina, i commenti di chi la segue sono la benzina. Alcuni sono esilaranti, altri sono intelligenti e generano un vero e proprio dibattito al quale spesso non si sottrae. Altri ancora però le remano decisamente contro. Che rapporto ha con gli haters?
Che li ignoro, quando esagerano li querelo. I frutti di ciò che ho presentato alla postale nel solo mese di maggio li mangerò tra un paio d’anni, ma li mangerò. La loro pericolosità non riguarda comunque soltanto me: un personaggio ha di recente tirato in ballo una certa Sandra Maisto indicandola come mia sorella, diffondendo dati sensibili di questa signora, ma io non ho nessuna parente con quel nome. Mi auguro che questa signora prenda il mio esempio e quereli.
Quando ha capito che il progetto de Il Signor Distruggere stava effettivamente avendo successo? Ci può raccontare un episodio?
Nel 2017 mi licenziai dal mio lavoro in un ufficio commerciale prima di sapere che il blog avrebbe avuto successo, fino a quel momento era un hobby serale. Quindi fu una scommessa. Il successo comunque è relativo, non essendo un fashion blogger non mi pagano migliaia di euro per fotografarmi con dei vestiti griffati, non essendo un travel blogger non mi pagano migliaia di euro per recensire un resort.
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Ha dichiarato online di aver trascorso la quarantena da Coronavirus bloccato a Milano, costretto alla lontananza dalla sua famiglia a Salerno. Come ha vissuto questo periodo dal punto di vista emotivo?
Da solo vivo molto bene e amo i miei spazi, non sono emotivo. Credo che in Lombardia la situazione sia più complicata per colpa di una cattiva amministrazione.quindi, nel mio caso specifico, preferisco tornare a Salerno fino a settembre per poi valutare cosa fare.
Ha pubblicato nel 2015 il libro Distruggere i sogni altrui esponendo la realtà oggettiva; nel 2016 un ebook dal titolo Mamme vegane contro l’invidia e nel 2018 Le Pancine D’Amore. Ha altri progetti editoriali in cantiere?
In cantiere c’è un romanzo, il mio editore aspetta me, ma non ho la serenità necessaria per creare qualcosa di veramente bello. Quindi per il momento sono in pausa.
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