Serie A con tifosi allo stadio, parla la virologa: “Si può”

La virologa Maria Rita Gismondo, ai microfoni de Il Corriere dello Sport, ha parlato dell’eventualità di riportare da subito i tifosi negli stadi per le gare del campionato di Serie A.

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È atteso per oggi il calendario ufficiale della Serie A che dopo circa tre mesi e mezzo ripartirà nel weekend tra il 20 ed il 21 giugno, quando si disputeranno i quattro recuperi della 25^ giornata. Per permettere alle società di tornare in campo è stato stilato un protocollo di sicurezza che dovrà evitare i contagi all’interno della struttura che potrà ospitare un massimo di 300 persone. Ovviamente nell’impianto non potranno essere presenti i tifosi che dovranno seguire le gare da casa. In merito ha parlato la virologa Maria Rita Gismondo intervistata dalla redazione de Il Corriere dello Sport.

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Ripartenza campionato di Seria A, la virologa Gismondo: “Tifosi? Allo stadio come a teatro, si può”

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Tra circa 20 giorni, dopo tre mesi e mezzo di stop, la Serie A ripartirà per disputare le ultime gare che mancano per portare a termine la stagione. La Serie A si è fermata a marzo per via dell’emergenza coronavirus. Dopo settimane di discussioni ed incontri, nei giorni scorsi è stata fissata una data per la ripartenza: il 20 giugno. Si partirà con i recuperi della 25^ giornata e successivamente con i turni rimanenti, il cui calendario ufficiale verrà reso noto oggi, lunedì 1 giugno. Per scendere in campo in totale sicurezza sono state disposte delle regole precise che prevedono anche l’assenza dei tifosi all’interno dello stadio. Contraria a quest’ultima norma è la virologa Maria Rita Gismondo che ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.

La direttrice di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano ha spiegato: “O tutto aperto o tutto chiuso. Le regole per la sicurezza, distanziamento e mascherine obbligatorie, valgono per uno stadio come per gli spettatori dell’Opera“. La virologa ha proseguito spiegando che sono entrambe sono situazioni che si svolgono all’aperto e che le norme di accesso contingentato sono più facilmente applicabili in uno stadio. In entrambi i casi, però, prosegue la Gismondo, è necessaria la massima rigidità perché non si possono concedere “indulgenze o deroghe di vario tipo”.

La virologa ha poi ribadito quali siano le regole di sicurezza per poter riaprire l’accesso ai tifosi sugli spalti di un impianto sportivo. Nel dettaglio sarebbe obbligatorio l’utilizzo della mascherina, nessuna vendita di cibi o bevande nell’impianto ed un distanziamento tra gli spettatori molto rigido (un metro e mezzo ai lati ed avanti e dietro ad ogni tifoso. A queste, prosegue la Gismondo, si aggiungono i termo-scanner come negli aeroporti internazionali ed eventuali sanzioni per chi toglie la mascherina.

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In questo modo –conclude la virologa, come riporta Il Corriere dello Sportgli stadi possono esseri aperti subito, con la ripresa del campionato. Se è stato concesso il permesso agli spettacoli all’aperto, perché tanti timori per gli impianti sportivi?“.

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