Covid19, in ginocchio il settore degli spettacoli. Rimborsi negati per chi ha comprato biglietti in anticipo per svariate manifestazioni
Hai raccolto soldi da tempo, hai pianificato tutto: viaggio, collegamento, pernottamento, dove mangiare. Hai messo d’accordo tutti. Avresti fatto qualunque cosa per assistere a quello spettacolo, al concerto del tuo idolo. Magari hai comprato il biglietto un anno prima, aspettando con pazienza, segnando la data sul calendario.
Il Coronavirus ha scombinato anche il settore degli spettacoli. Stadi, teatri, arene hanno dovuto comunicare a tutti gli avventori l’impossibilità di andare avanti con il cartellone in programma per i mesi a venire. Gli assembramenti di piccole quantità di persone sono fuori discussione, figuriamoci cosa accadrebbe durante eventi che chiamano a raccolta centinaia o migliaia di gente.
Gli spettacoli sono stati tutti annullati o riprogrammati in altre date. Ma che cosa può fare chi ha già acquistato i biglietti?
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Covid19: nessun rimborso spettacoli, solo voucher
E’ l’articolo 88 del DL Cura Italia che si occupa di questo problema. Sancisce che il malcapitato che abbia comprato con anticipo un biglietto non possa avere un rimborso ma si deve accontentare di un voucher se si incorre nell’impossibilità che la prestazione abbia luogo. Questo riguarda “contratti di acquisto di titoli di accesso per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura”.
L’emissione di un voucher è spendibile entro 18 mesi per manifestazioni future organizzate solo dalla stessa società che ha pianificato l’evento al quale si voleva andare. Il consumatore non sa quindi se saranno di suo gradimento, con artisti dello stesso livello o in luoghi ugualmente raggiungibili. Questo vale solo se l’evento è stato annullato.
Se invece è stato riprogrammato in altra data, l’acquirente non avrà nemmeno diritto al voucher ma sarà totalmente in balia delle decisioni dell’ente organizzativo. La scelta sarà quindi se andare allo spettacolo (qualori si possa) o perdere i soldi del biglietto.
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E’ difficile immaginare che non si possa scegliere tra ottenere un rimborso in denaro o avere un voucher per il futuro. Non è concepibile che ci sia disparità tra chi si è visto un evento annullato e chi invece vive nel limbo di non sapere se e quando potrà assistere.
Il voucher inoltre ha un valore solo di 18 mesi, troppo pochi, e non è cedibile a terzi.
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