Usa si spaccano. Il capo del Pentagono prende le distanze da Trump, rifiuta lo schieramento dell’esercito per contenere le proteste
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper ha preso le distanze dal presidente Donald Trump. E’ accaduto oggi, respingendo il dispiegamento dell’esercito senza l’approvazione degli Stati di contenere la spirale violenta scatenata dall’ondata di proteste contro il razzismo . “Non sostengo l’invocazione della Legge sull’insurrezione”, ha affermato nelle dichiarazioni alla stampa, “queste misure dovrebbero essere utilizzate solo come ultima risorsa e nelle situazioni più urgenti ed estreme. Non siamo in una di quelle situazioni in questo momento”. Trump ha avvertito lunedì che ricorrerebbe all’esercito per frenare il vandalismo se i governatori statali, competenti in questa materia, non riuscissero con le proprie forze di polizia e con lo spiegamento della Guardia Nazionale.
Gli Usa si spaccano sul caso Floyd
Una legge approvata nel 1957 darebbe a Trump una via legale per mobilitare le truppe se i governatori non gli obbediscono, come citato dal Washington Post: Quando un presidente ritiene che ci siano ostruzioni illegali ... o ribellione contro l’autorità degli Stati Uniti e il rispetto della legge diventa impraticabile, puoi chiamare il servizio federale della milizia o dell’esercito di ogni stato se ritieni necessario far rispettare tali leggi o reprimere la ribellione. Le dichiarazioni arrivano dopo una nuova notte di mobilitazioni negli Stati Uniti, più imponente in grandi città come Washington o Los Angeles, ma più pacifica.
Leggi anche > Carabiniere ucciso ad Ascoli
Nella capitale degli Stati Uniti, l’unico territorio del paese in cui il presidente può usare l’esercito. Il presidente ha ordinato lo spiegamento di un battaglione della polizia militare, secondo il Dipartimento della Difesa. È un’unità compresa tra 200 e 500 soldati di Fort Bragg, nella Carolina del Nord.