Con Legge Fornero la pensione 2020 non arriva prima dei 67 anni. Ma ci sono però delle forme di prepensionamento. Tutti i requisiti per richiederle
La pensione per molti è un miraggio, per altri un traguardo difficile a cui arrivare, con tanti sforzi alle spalle, per altri un arrivo non troppo distante. Il tema della pensione è stato da sempre delicato, ma soprattutto negli ultimi anni è diventato ancor più spinoso e di discussione. Tutto questo a causa della “Legge Fornero” del 2012 che ha cambiato le carte in tavola per poter andare in pensione.
Alzamento dell’età minima e diversi criteri di calcolo, con un sistema rigido da diversi punti di vista. Un vero parapiglia che permette nel 2020 di andare in pensione a tutti quelli che hanno 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Insomma i nati nel 1953 se rispettano questi criteri possono dire che finalmente la tanto attesa pensione è arrivata.
Esistono però dei modi per poter conseguire in anticipo la pensione grazie a quota 100, l’opzione donna, l’Ape sociale e l’isopensione. In alcuni casi, è possibile anche dire addio al lavoro anche a 56 anni.
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La pensione a soli 56 anni, riferita ai nati nel 1964, è possibile ma in specifiche condizioni. 41 devono essere gli anni di contributi e 12 i mesi di lavoro svolto nella minore età. Oltre al fatto di poter rientrare nelle categorie disagiate come disoccupati, invalidi oltre il 74%, soggetti che assistono persone disabili, addetti a lavori usuranti o gravosi.
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A tutte le persone che rispondono a questi requisiti è riservata una corsia preferenziale, facoltativa e non obbligatoria. Spetta dunque al singolo cittadino decidere se andare in pensione o meno. Per molti è un’opzione da valutare, per altri da cogliere al volo.
Stesse indicazioni sono valevoli anche per chi 57 anni li ha già compiuti (nati nel 1963) e anche per i 58enni (nati nel 1962), sempre se in possesso delle prerogative.
Oltre alla possibilità di andateci a 56 anni, ci sono anche altre vie per arrivare al prepensionamento. È possibile andare in pensione a 63 anni (nati nel 1957) ricorrendo all’Ape social. Serve avere, appunto 63 anni, 36 di contributi e condizioni personali disagiate che giustificano l’uscita anticipata dal lavoro. Tra queste: essere disoccupati, assistere familiari disabili, avere un’invalidità riconosciuta pari almeno al 74% e aver svolto lavori pesanti/usuranti.
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Spazio all’arrivo della pensione anche per gli uomini tra 60/61 anni e le donne tra 60/59 anni che hanno iniziato a lavorare all’età di 18 anni. Lo disciplina sempre la Legge Fornero. Per loro è necessario però aver accumulato 41 e 42 anni e 10 mesi di contributi.
Infine Quota 100, di cui possono usufruire i nati nel 1958. 38 anni di contributi e 62 anni di età, l’età minima per accedere alla misura. Come è noto la somma tra gli anni contributivi e quella dell’età risponde appunto alla somma di 100.
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