Un appello accorato quello degli operatori sanitari, che con una lettera ai leader del g20, hanno chiesto una ripresa nel rispetto dell’ambiente e della salute.
La World Medical Association, il Consiglio internazionale degli infermieri, l’Organizzazione mondiale dei medici di famiglia nonché altre 200 organizzazioni, che nel loro complesso vantano oltre quaranta milioni di operatori nel settore sanitario hanno lanciato un appello. Tramite una lettera inviata ai leader del G20 vogliono una ripartenza post coronavirus green e salutare.
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Tutte le misure che verranno messe in campo dovranno rivolgere un’attenzione particolare all’ambiente nonché alla salute dell’uomo. Queste le richieste avanzate dagli operatori sanitari ai leader del G20 che tramite una lettera chiedono una #HealthyRecovery.
Il G20 di novembre sarà investito da annose questioni, soprattutto sarà chiamato a ricomporre i pezzi di una crisi sistemica. Una crisi, come ben noto, causata dalla pandemia da coronavirus. I leader mondiali dovranno, quindi, individuare le migliori strategia per risollevare il pianeta. La richiesta avanzata dagli operatori sanitari è che la ripresa avvenga nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute umana, sì da consentire un piano di recupero totalmente sostenibile.
Gli operatori si sono affidati ad una lettera, riporta la redazione di Rinnovabili.it, a mezzo della quale hanno individuato un hastag che condensa tutto il significato del loro appello: #HealthyRecovery. Una missiva condivisa anche dall’OMS e dalla Global Climate and Health Alliance
Nella si legge: “abbiamo visto in prima persona quanto possano essere fragili le comunità quando la loro salute, sicurezza alimentare e libertà di movimento e lavoro sono messe a dura prova – riporta la redazione di Rinnovabili.it- da una minaccia comune”. Tuttavia, spiegano i firmatari, tali nefaste conseguenze si sarebbero potute arginare o addirittura evitare se a tempo debito fossero stati stanziati i giusti e dovuti fondi alla sanità pubblica.
Non mancano poi, nel testo, riferimenti ed accuse alla relazione che intercorre tra il coronavirus e l’inquinamento ambientale. Quest’ultimo avrebbe infatti contribuito a corrompere tutti gli elementi di primaria necessità per la sopravvivenza dell’uomo come acqua ed aria. Per tale ragione, si chiede nella pratica ai leader mondiale di annullare l’erogazione di fondi stanziati per la produzione di petrolio, gas e carbone e destinarli alle energie rinnovabili.
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Miguel Jorge, il presidente della World Medical Association, uno dei firmatari della lettera ha ribadito come per salvaguardare la salute dell’uomo bisogna rivolgere attenzione all’ambiente. Una ripartenza green, in tal senso, è di prioritaria importanza.
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