Alberto Zangrillo torna a parlare di Coronavirus ai microfoni di L’aria che tira (La7). Invita alla cautela e non cedere ai falsi allarmismi
Nuova dichiarazione importante per voce del professor Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare dell’ Ospedale San Raffaele di Milano.
Ai microfoni di L’aria che tira, in onda sul canale La7, ha parlato del timore di una nuova ondata di contagi che potrebbe investire il nostro paese con il sopraggiungere dell’autunno. Infatti questo è l’argomento principe del momento. La diminuzione degli infetti era prevista, infatti, con l’aumento delle temperature, cosa che sta avvenendo. Ma cosa accadrà quando l’estate sarà finita?
“Chiunque si possa permettere di dire, con qualsiasi motivo, che con l’arrivo dei mesi più freddi ci possa essere una seconda ondata di contagi, afferma notizie che, da un punto di vista scientifico, non hanno senso. E’ come se io dicessi che a Milano il giorno di Sant’Ambrogio nevicherà. Come faccio a saperlo ora?”
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Alberto Zangrillo: per allarmarsi servono evidenze. Non è questo il caso
Non è una dichiarazione nè positiva, nè negativa presa di per sè. Il professor Zangrillo non fa altro che invitarci alla cautela ed ad affidarci alle evidenze
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Qualche giorno fa aveva fatto scalpore un’altra sua dichiarazione in cui sosteneva che il virus fosse “clinicamente morto”. A causa di ciò è stato ripreso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Zangrillo si è difeso dicendo: “Non ho affermato che il virus è scomparso, sono certo che sia ancora tra di noi, però ci sono anche tanti virus. Io ho detto testualmente che il virus è clinicamente scomparso. Chi omette la parola ‘clinicamente’ per farmi del male, fa male a se stesso.”
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