Rosa Draisci del Centro nazionale sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore dell’Iss ha spiegato: “Uno studio in laboratorio ha rilevato parti di virus nella parte interna delle mascherine dopo 7 giorni dall’inoculo”.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in audizione alla Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, parlando della gestione dei rifiuti legata all’emergenza Covid-19 ha spiegato: “Le pratiche igieniche principali per evitare la contaminazione degli alimenti da parte di microrganismi nocivi per la salute umana quando gli alimenti si maneggiano, preparano, trasformano, confezionano e imballano sono un approccio giusto nei confronti della diffusione del coronavirus. Per le mascherine chirurgiche non è consigliato il riutilizzo e neppure il ricondizionamento mentre può essere preso in considerazione l’uso prolungato. In determinate situazioni – ha aggiunto Brusaferro – ci può essere bisogno di prendere in considerazione l’uso prolungato delle mascherine chirurgiche per la stessa persona perché sembra che mantengano una efficacia per un lasso di tempo che va dalle 2 alle 6 ore”.
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Secondo Brusaferro, le mascherine vengono fatte per essere monouso e si deteriorano con l’utilizzo prolungato, se esposte all’umidità o ai sistemi standard di disinfezione e, se visibilmente sporche, possono rendere difficile il respiro. “Il Robert Koch Institut della Germania – ha proseguito il presidentedell’Iss – non consiglia il riutilizzo delle mascherine chirurgiche monouso, visto che il riutilizzo, appunto, richiede un ricondizionamento e una manipolazione in condizioni di sicurezza, che se non correttamente eseguite, potrebbero far salire il rischio d’infezione”.
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“La stessa norma Uni 14683:2019 – ha concluso Brusaferro – non fa alcun riferimento alla riutilizzabilità delle mascherine chirurgiche dopo l’utilizzo né a pratiche di pulizia-disinfezione, ma sottolinea che la mascherina chirurgica può inumidirsi facilmente con la conseguente diminuzione dell’efficacia filtrante”.
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