A parlare è Mara Lorenzi, consigliere del comune ligure che spiega come in regione il Covid-19 circoli in modo più diffuso rispetto a molte altre regioni ma non se ne parla
“In Liguria la circolazione di virus rimane più vivace che nel gran numero delle altre regioni italiane”. Questa l’affermazione di Mara Lorenzi, consigliere comunale di Civicamente Bordighera, che sta suscitando molto interesse. Una riflessione sull’emergenza sanitaria in Italia con un focus sulla Liguria. Pone l’accento sui nuovi casi che ci sono stati in Regione Mara Lorenzi di cui non si è dato affatto rilievo.
Il suo focus si concentra sulle “goccioline da chiacchiere” (speech droplets) e del loro ruolo sulla trasmissione del Covid-19. “Ben 32 nuovi casi il 30 maggio, 12 il 31 maggio, e 56 l’1 giugno, per un totale di 100 nuovi casi in 3 giorni da paragonare negli stessi 3 giorni ai 19 nuovi casi in Toscana e 20 in Veneto; regioni ben più estese della Liguria e che effettuano un più alto numero di tamponi. La stessa Provincia di Imperia ha visto il 30 maggio un picco preoccupante di 23 nuovi casi”.
Tutto questo preoccupa, dice a chiare lettere il consigliere comunale. Vorrebbe vederci chiaro ed esprime le sue perplessità oltre che preoccupazioni anche sul “non sapere se e come la Regione ha attivato i piani di sorveglianza a campione e di tracciamento indispensabili per abbattere il numero di nuovi contagi”.
Una mossa necessaria, soprattutto ora che la Liguria si prepara a ricevere turisti provenienti da altre regioni, tra cui Piemonte e Lombardia, due delle più colpite dal virus.
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Preoccupa molto il fenomeno delle “goccioline da chiacchiere” e Mara Lorenzi ci torna su per dire a chiare lettere il suo pensiero. “Esperimenti basati sulla dispersione di luce laser mostrano che ogni secondo di parlata a voce alta genera più di 2000 goccioline di dimensioni diverse che rimangono sospese in aria fino a 8 -14 minuti”.
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A questo si deve aggiungere che le goccioline di dimensioni più grandi si fanno carico di particelle virali che sono “sufficiente a creare infezione in chi le inala”. Il consigliere di Bordighera ricorda, infatti, che non bisogna mai escludere la possibilità che in un gruppo ci possa essere un asintomatico e che le chiacchiere, il sedersi al bar davanti ad un drink e molto altro diventano un momento di trasmissione.
“Ma ci sono due considerazioni che indicano i rimedi: lo studio delle goccioline è stato effettuato in uno spazio chiuso, e una mascherina davanti alla bocca è stata in grado di annullare quasi completamente la diffusione delle goccioline” ha detto.
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In conclusione ha voluto ricordare che è bene incontrarsi in spazi nei quali si può mantenere la distanza, meglio se all’aperto e di usare “la mascherina appena lo spazio interpersonale si fa critico. Dobbiamo tutti ringraziare i tanti gestori di locali che scelgono di circondare i clienti di spazio e sono fermissimi nel non tollerare gli assembramenti”.
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