Massimo Troisi, chi era il grande attore scomparso nel 1994

Massimo Troisi, ecco chi è l’attore e regista napoletano. Età, vita privata, carriera e tutto quello che c’è da sapere su di lui che si è spento troppo giovane

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ATTENZIONE! Fonti più o meno attendibili del web segnalano che ci sarà un nuovo film sulla vita di Massimo Troisi con un cast internazionale e la regia affidata a suo nipote Stefano Veneruso. Il film è basato sull libro scritto da Anna Pavignano, storica compagna di Massimo ” Da domani mi alzo tardi ” Il film doveva uscire anni fa, ma per motivi vari non è stato più fatto e sembra essersi sbloccata la situazione con una data che è 2021 dato che attualmene sembra essere in postproduzione? Chiaramente attendo sviluppi, conferme o smentite sulla questione ma volevo condividere con voi la cosa!❤? ?️ ?️ ?️ #massimotroisifanpage #massimotroisi #troisi #maradona #pinodaniele #eduardodefilippo #toto #naples #blues #napoli #vesuvio #theatre #cinema #marcellomastroianni #hollywood #pulcinella #mask #jimcarrey #80s #90s #robinwilliams #dramatic #comic #igers #oscar #facebook #instagram #tiktok

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>Massimo Troisi è stato un attore, regista, sceneggiatore e cabarettista italiano di straordinario successo. Un talento raro che nella sua breve e sofferta vita ha ammaliato tutti con la sua simpatia e veracità. Ammalato fin dall’infanzia, Troisi se ne è andato, nel sonno, all’età di soli 41 anni, a casa della sorella Annamaria, nel quartiere di Ostia. Era il 4 giugno del 1994. Giusto il tempo di finire il suo capolavoro più voluto, cercato e sperato: “Il Postino”. Un lavoro ambizioso e impegnativo che l’attore sapeva di non poter affrontare ma che ha voluto fare a tutti i costi.

Ed è forse proprio soprattutto in questo film che lo ricordano tutti. Una vita intensa e troppo breve di un uomo talentuoso. Scopriamo tutto sulla vita di Massimo Troisi.

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Massimo Troisi, dalla carriera alla vita privata

Massimo Troisi è nato a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953, ed è morto all’età di soli 41 anni a Roma, il 4 giugno 1994, nel sonno. Fin da bambino aveva scoperto di essere gravemente malato, soffrendo di febbre reumatica ed è così che ha sviluppato una malattia cardiaca.

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Il grande talento, che si è fatto amare fin dal suo esordio, è ricordato da tutti come ‘il comico dei sentimenti‘. Si è fatto portavoce di una nuova anima della risata, quella che prende vigore dell’irriverenza di Napoli, della sua sofferenza e genialità. Molti lo hanno definito anche istintivo e naturale erede di Eduardo che fin da subito è uscito dai confini locali e si è fatto apprezzare a livello nazionale, arrivando dritto alle televisioni nazionali.

Gli esordi e il successo

Il tutto con il suo vivace e torrenziale napoletano, “l’unica lingua che so parlare, a dire il vero” come diceva sempre Troisi. Ha esordito con il gruppo I Saraceni e poi con La Smorfia (insieme a Lello Arena e Enzo Decaro) ed è insieme a loro che si è fatto conoscere a livello nazionale.

Nel 1981, all’alba del suo esordio, ha già riscosso tantissimo successo con il suo “Ricomincio da tre”. E proprio negli anni Ottanta Troisi trovò un collega e un amico di viaggio con il quale trovò subito un’empatia come poche sulla scena dello spettacolo. Lui era Roberto Benigni. Per la coppia fu un clamoroso successo con “Non ci resta che piangere” (1984).

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La critica non sempre fu generosa nei confronti dell’attore e regista napoletano, se non dopo la sua morte che gli tributò tantissimi onori. Diverse furono, infatti, i lavori di Troisi nel corso degli anni Ottanta. Ricordiamo “Le vie del Signore sono finite” (1987) a “Pensavo fosse amore… e invece era un calesse” (1991).

Il Postino

Senza dubbio il suo successo indiscusso arrivò con “Il Postino”, il suo ultimo e sofferto lavoro. Sapeva di non poter affrontare il doppio sforzo dell’ideazione e dell’interpretazione, lasciando la regia a Michael Radford, ma volle farlo.

Più volte aveva giocato con l’idea della morte, arrivata quando aveva appena concluso il suo capolavoro più grande. “Il Postino” nel 1996 lo ha visto candidato all’Oscar come miglior attore con una nomination postuma.

La vita privata

“Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine”. Questa è una delle frasi più celebri di Massimo Troisi che era nato davvero in una famiglia di 17 persone. Era l’ultimo dei sei figli di Alfredo Troisi e Elena Andinolfi, è cresciuto in una famiglia allargata con nonni, zii e nipoti.

Troisi ha condiviso gli ultimi due anni della sua vita insieme alla sua amata compagna, Nathalie Caldonazzo, l’attrice e showgirl è rimasta insieme a lui fino alla fine. Tra loro una bella differenza d’età: lui 39enne, lei solo 24 anni.

 

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