Vietato l’accesso alla spiaggia di Sperlonga per una 32enne con febbre alta, la temperatura era stata rilevata con un termoscanner
Al Lido Olimpo di Sperlonga, grazie all’ausilio di un termoscanner, è stato possibile assicurare che all’arenile non accedesse una bagnante romana con febbre a 39.2. Il 2 giugno la donna si sarebbe presentata sul litorale romano per trascorrere così la giornata di festa. Gli addetti del Lido Olimpo dopo aver controllato per ben tre volte la temperatura e ottenendo sempre lo stesso risultato, si sono visti costretti ad impedire l’accesso alla spiaggia. La Regione Lazio, pur consentendolo, non ha reso obbligatorio l’uso del termoscanner che in questo caso si è rivelato essere uno strumento efficace per rendere realmente le spiagge sicure al tempo del coronavirus.
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I divieti anticovid nella spiaggia romane
Il termoscanner è uno strumento su cui sempre più operatori balneari del sud pontino stanno investendo. Oltre a questo tipo di iniziative alcuni sindaci del litorale laziale hanno preparato delle ordinanze per la prossima stagione balneare. Fanno discutere i provvedimenti disposti da Francesco Ferraiulo che a Ponza ha vietato l’accesso ai cani su spiagge e scogliere. Già da inizio pandemia gli scienziati hanno voluto precisare più volte che gli animali non sono un pericolo per la diffusione del Covid-19. Nonostante questo il primo cittadino ponzese, tra i divieti su spiagge libere e scogliere, ha inserito quello di “condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se con museruola e guinzaglio“. La motivazione che ha spinto Ferraiuolo è quella di prevenire la diffusione del virus “non potendo riservare tratti specifici di arenile” agli amici a quattro zampe.
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Oltre ad imporre di seguire le regole di prevenzione imposte dalla Regione Lazio, il sindaco ha anche vietato la musica dalle 13 alle 16 e di fumare nella fascia di spiaggia di otto metri dalla battigia. Tale divieto diventa assoluto in presenza di donne in stato di gravidanza e di minori.