Nell’ultimo report di monitoraggio sull’andamento dell’epidemia dell’Iss e del ministero della Salute risulta che la situazione Covid-19 è “epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane” con l’indice Rt inferiore a 1 in tutta Italia.
Secondo l’ultimo aggiornamento, in Italia c’è un Rt pari a zero: in Lombardia, la regione più colpita dai contagi nei mesi più “caldi” dell’emergenza, ha al momento il valore più elevato di Rt, che è pari a 0,91, in lieve risalita (nella precedente rilevazione era a 0,75) ma comunque sotto la soglia di 1, ritenuta molto importante da studiosi ed esperti. Dal quadro tracciato viene fuori quindi che alcune regioni, che nelle settimane scorse erano ‘osservate speciali’, adesso non lo sono più. Altre regioni invece vedono lievemente risalire il proprio valore Rt, che, come dicono gli esperti, non è una pagella ed è molto dinamico, sensibile a oscillazioni causate anche da singoli eventi, e deve essere interpretato in combinazione con altri dati, ad esempio la numerosità dei casi. A fine maggio si era parlato ad esempio della Val d’Aosta, che ora, secondo l’ultimo report di monitoraggio, ha un Rt pari a 0,47.
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Lombardia, Marche e Trento e Bolzano hanno un indice Rt più vicino alla soglia di 1
Insieme alla Lombardia, che nella settimana che hanno analizzato gli esperti (dal 25 al 31 maggio) ha un’incidenza di 15,4 casi per 100 mila abitanti (per rendersi conto del miglioramento registrato bisogna pensare che l’incidenza cumulativa della regione Lombardia, considerato tutto il periodo epidemico, supera 886 per 100 mila abitanti), si trovano nella parte alta della forbice (con un Rt più vicino di altre regioni alla soglia di 1), le Marche e le province autonome di Trento e Bolzano sono tutte con un Rt pari a 0,86.
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Queste regioni sono seguite da Puglia (0,78), Abruzzo e Friuli Venezia Giulia (0,76), Lazio (0,75) e Toscana (0,72).