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Napoli scende in piazza per George Floyd: bagno di folla contro il razzismo

Napoli scende in piazza per George Floyd: bagno di folla contro il razzismo

“Non è neri contro bianchi ma tutte/incontro il razzismo” così recita uno dei tanti cartelloni che ieri sono stati sollevati in aria durante la protesta in onore di George Floyd, tenutasi a Napoli davanti al Consolato Americano. L’assassinio da parte della polizia ha scatenato un’ondata di proteste non solo in tutto il Paese ma in tutto il mondo. Quanto accaduto è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno di ingiustizie e di omicidi da molto tempo. Tra le folle di manifestanti ci sono sia bianchi che neri, sia giovani che adulti: con i volti coperti dalle mascherine urlano contro un razzismo che avrebbe dovuto cessare di esistere già da tanto tempo.

Le dichiarazioni dei presenti in piazza: “Siamo stati tutti George Floyd. Siamo stati  discriminati per tanto tempo. Adesso basta”

“Siamo stati discriminati per tanto tempo. Adesso basta” dichiara un ragazzo che abbiamo intervistato in piazza, durante la protesta. “Mi emoziona tanto vedere tutte queste persone qui a combattere la nostra battaglia. Adesso sono adulto ma a scuola sono stato visto in maniera diversa per tanto tempo. Ogni volta che litigavo con qualche mio compagno mi diceva di tornare al mio Paese. Ma quale Paese? Io sono nato in Italia”.

“È assurdo quello che è successo a Floyd” interviene una ragazza. “Sono bianca ma questo non cambia assolutamente nulla. Siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani. È per questo che oggi siamo tutti qui. Questa è una battaglia che dobbiamo combattere tutto insieme, perché l’unione fa la forza. E perché quel ragazzo non è stato il primo né sarà l’ultimo ad essere stato ucciso per il colore della sua pelle, e dobbiamo fare del nostro meglio per sconfiggere questo sistema ignobile.”

“Siamo tutti quel poliziotto quando discriminiamo una persona per il colore della sua pelle, anche le parole uccidono” rivela un giovane ragazzo, da poco diplomato. “Lo siamo stati tutti quando abbiamo fatto una battuta su questo tema e abbiamo discriminato in qualche modo una persona solo perché “nera”. Non me ne ero reso conto fino ad ora ed è per questo che oggi sono qui. Non commetterò più gli stessi errori”.

Durante la protesta di ieri, tantissimi ragazzi e ragazze hanno avuto modo di parlare e raccontare le loro storie. Tutte tristi e ingiuste, con unico comune denominatore: il razzismo. Una parola orribile che, nel 2020, non dovrebbe ancora esistere.

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