Il professor Clementi ha spiegato che il virus è clinicamente finito: adesso i malati gravi non ci sono più, e questo è un fatto importante.
Il professore Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano, ha spiegato: “Ho paragonato cento pazienti della prima fase di epidemia con cento pazienti della seconda fase e li ho confrontanti ed è emersa una differenza stratosferica sul computo della quantità del virus in ogni singolo tampone. Se su un tampone del primo gruppo si rileva un indice di 70mila, nel secondo si aggirava intorno a 700! L’avvento dell’estate è uno dei motivi che producono l’indebolimento del Covid-19 e il fatto che questo virus si stia adattando all’ospite. Il virus per sopravvivere non deve uccidere il suo ospite”. Il professor Clementi quindi conferma quanto ha detto il dottor Zangrillo: “È giusto dire che il virus è clinicamente finito. Lo diciamo noi che abbiamo visto morire. Perché adesso questi malati gravi non ci sono più, ed è un fatto importante”.
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Il professor Clementi ha parlato della “seconda ondata”
“Secondo me – ha detto il professor Clementi – nessuno può dire che torna. O che non torna. E potrebbe anche non tornare. Come accaduto con la Sars che esplose e fino a giugno infettò e poi scomparve”. Sull’utilizzo delle mascherine all’aperto, Clementi si è esposto in modo netto: “Io non capisco il senso della mascherina in ambiente esterno. Perché devo portare la mascherina se rispetto il distanziamento all’aperto”?
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All’aperto – conclude Clementi -, lontano dagli altri, non ne vedo il senso. Non esiste motivo, perché il rischio di trasmissione aerea, in questa stagione, è davvero limitato alla estrema vicinanza o agli spazi chiusi”.