Tra le previsioni contenute negli emendamenti al decreto rilancio c’è un fondo perduto per i liberi professionisti e il Governo sembra favorevole alla modifica.
In base a questi emendamenti al decreto rilancio, al momento al vaglio della Camera, anche il liberi professionisti potrebbero avere la facoltà di richiedere un contributo a fondo perduto.
Il Governo appare aperto a tale ipotesi. Infatti, il Minstro delli Sviluppo economico Stefano Patuanelli, intervenendo durante gli Stati Generali delle Professioni che il 4 giugno ha visto 23 diversi Ordini proclamare un vero e proprio “Manifesto per la rinascita dell’Italia”, ha dichiarato che è al vaglio del Governo una modifica del decreto rilancio che permetta di introdurre un contributo a fondo perduto a favore dei professionisti.
Gli Stati Generali delle Professioni si sono tenuti con l’obiettivo preciso di sollecitare una ripartenza economica. Strumento per farlo anche e soprattutto l’equiparazione tra attività di impresa e libero-professionale che è già sancita sia a livello europeo sia nazionale.
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La ratio degli emendamenti alla norma che disciplina il contributo a fondo perduto
Il contributo a fondo perduto è regolato dall’articolo 25 del Decreto Rilancio ed è al momento oggetto di 217 proposte di emendamento che sono di matrice “trasversale”.
La disparità di trattamento nasce dal fatto che i liberi professionisti iscritti agli Enti di previdenza complementare obbligatoria sono attualmente esclusi dal contributo a fondo perduto che invece è previsto per imprese e lavoratori autonomi di altra tipologia.
Le dichiarazioni di Patuanelli fanno immaginare una concreta possibilità che gli emendamenti trovino il placet della Camera. Questo in considerazione dei servizi che i professionisti esclusi dall’aiuto erogano nonché della loro crucialità ai fini della ripartenza economica del paese.
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