La Protezione civile, nella giornata di oggi martedì 9 giugno ha diramato il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
La Protezione Civile ha diffuso il bollettino sullo stato dei contagi nel nostro Paese. Stando a quanto riporta la nota, il numero delle persone risultate positive al virus è salito a 235.561 con un aumento di 283 casi. Prosegue il calo dei soggetti attualmente positivi è 32.872, ossia 1.858 in meno di ieri. In calo anche i ricoveri in terapia intensiva, ad oggi 263 (-20). Il numero dei guariti è giunto a 168.646 con un incremento da ieri di 2.062 unità. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 79 vittime nelle ultime 24 ore che portano il totale a 34.043. Il Dipartimento ha precisato che 32 dei 79 nuovi decessi sono riferiti a giorni precedenti comunicati solo oggi dalla Regione Abruzzo.
Nella giornata di ieri come di consueto è stato pubblicato il bollettino della Protezione Civile che riportava i dati sull’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando a quanto si leggeva era salito il numero dei casi di contagio per un totale di 235.278. Di questi risultavano attualmente positivi 34.730. Nuovo alleggerimento per le terapie intensive: 283 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 166.584. Infine cresceva ancora il bilancio dei decessi: 33.964 vittime dall’inizio dell’epidemia ad oggi.
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La Protezione Civile nella giornata di domenica ha diffuso il bollettino relativo all’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando al comunicato, il numero complessivo dei contagi era salito a 234.998, mentre quello degli attualmente positivi era sceso a 35.262. In calo anche le terapie intensive che raggiungevano le 287 unità. Nuova crescita delle persone guarite che risultano essere ieri 165.837. Infine il bilancio delle vittime era salito a 33.899.
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Un dossier da 121 pagine per rilanciare l’Italia e la sua economia nel triennio 2020-2022 attraverso centodue proposte. Questo il piano presentato, dopo circa due mesi di lavoro, dalla task force presieduta da Vittorio Colao sul tavolo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Nel dettaglio, il dossier stilato basandosi su tre assi per la trasformazione del Paese (Digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e parità di genere e inclusione), è stato diviso in sei macroaree. Quest’ultime sono: Imprese e lavoro, Infrastrutture e Ambiente, Turismo, arte e cultura, Pubblica Amministrazione, Istruzione e Ricerca e Famiglie.
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Ormai da settimane, l’epidemia da Covid-19 ha allentato la sua morsa sull’Italia. A dimostrarlo sono i numeri che da oltre un mese sono in calo. Le decrescite più significative si sono registrate relativamente ai pazienti attualmente positivi passati dagli oltre 108mila al 20 aprile ai poco meno di 35mila di ieri. Anche le terapie intensive hanno registrato un sensibile calo: 2.254 ricoveri in meno dal 20 aprile per un totale di 283 segnalati nell’ultimo bollettino. Purtroppo non si ferma, invece, la crescita dei decessi (33.964), i cui incrementi giornalieri rimangono comunque molto lontani da quelli registrati tra marzo ed aprile. A spiegare perché ancora si muore in terapia intensiva è il virologo Andrea Crisanti, ai microfoni di Sky Tg 24.
Secondo il professore, questo accade da una parte perché il decesso per questo tipo di malattie sopraggiunge dopo alcune settimane di cure durante le quali si cerca di curare i pazienti.
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Antonio Cascio,direttore dell’Unità Malattie Infettive del Policlinico di Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a mezzo delle quali ha espresso il proprio parere circa il quadro dell’epidemia.
Ad oggi i dati sembrano confortanti. I numeri dei contagi sono diminuiti considerevolmente, la sintomatologie che colpisce eventuali paziente è sempre meno aggressiva. Un consistente alleggerimento della pressione schizzata ai massi durante la fase clou della pandemia.
Il professor Cascio, nonostante parli con ottimismo, lancia anche un messaggio. Quello di non abbassare la guardia. Il virus oltre ad essere ancora in circolo non ha mostrato veri tratti di un indebolimento. Comportamenti irresponsabili e facilonerie potrebbero in questo frangente avere gravi conseguenze.
Anche il dottor Cascio è stato interrogato in merito a quella che potrebbe essere una seconda ondata dei contagi. A tal proposito ha affermato che probabilmente non si registrerà, tuttavia ci tiene a precisare che questa è una sua personale opinione non supportata da un dato empirico.
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