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Coronavirus, l’OMS: 7 giugno una giornata record

Nel mondo numeri record per il contagio da coronavirus. Secondo i dati dell’organizzazione accertati 136mila nuovi casi, il numero più alto di sempre

Oms (ilfattoquotidiano.it)

Il 7 giugno, secondo l’organizzazione Mondiale delle Sanità è stato un giorno davvero particolare e che difficilmente si dimenticherà nel corso delle tappe che hanno scandito la pandemia da coronavirus. Secondo i dati dell’organizzazione domenica è stato il giorno in cui sono stati registrati il maggior numero di nuovi casi.

I numeri fanno impallidire. Nella sola giornata del 7 giugno i dati dell’OMS dicono che i nuovi casi di coronavirus accertati nel mondo sono stati 136mila, il numero più alto di sempre. E ancora si è arrivati al nono giorno su 10 in cui i nuovi casi sono stati più di 100mila.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo e direttore dell’OMS, ha spiegato che la maggior parte dei nuovi casi sono stati riscontrati in 10 Paesi. Parliamo del 75% totali che si sono concentrati soprattutto in America e nel Sudest asiatico. I casi mondiali di coronavirus sono quasi 7 milioni e le morti quasi 400 mila a detta dell’OMS.

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Coronavirus, chi va meglio e chi va peggio nel mondo

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Oms (GettyImages)

L’America, e soprattutto quella Latina, fa registrare nuovi record di contagio ed è qui che si aggrava sempre di più il bilancio dei nuovi positivi al coronavirus e delle vittime, con più di 82mila nuovi malati nelle ultime 24 ore.

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Allo stesso tempo però ci sono dei dati positivi per diversi Paesi, tra i quali anche l’Europa. Non è però il momento di abbassare la guardia e lo dice anche il capo dell’OMS. “Non è il momento per nessun Paese di staccare il piede dal pedale – ha detto nel briefing giornaliero dedicato alla pandemia – Sebbene la situazione in Europa stia migliorando, a livello globale sta peggiorando“.

Gli studi epidemiologici “mostrano che la maggior parte delle persone a livello globale può essere contagiata” ha detto chiaramente Ghebreyesus che per questo chiede e sollecita “una sorveglianza attiva”. Solo così si potrà pensare di non far risalire attivamente il virus “soprattutto perché in alcuni Paesi stanno iniziando a riprendere riunioni di massa di ogni tipo”.

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(Getty Images)

Dalla Nuova Zelanda arriva però una buona notizia. Da ieri sono state eliminate tutte le misure restrittive attivate per il contenimento del virus. Una decisione presa dal governo che ha dichiarato di aver sconfitto il virus. Nel paese anche l’ultimo paziente positivo è guarito.

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