Cascio ad un mese dalla riapertura parla di coronavirus e annuncia che “In autunno nessuna seconda ondata di contagi”
Antonio Cascio, direttore dell’Unità Malattie Infettive del Policlinico di Palermo, tira le somme sull’andamento dell’emergenza sanitaria da coronavirus in Italia. Lo fa in un’intervista a Money.it ad un mese dalla ripartenza.
I dati sono senza dubbio positivi: sempre meno infezioni e quelle che ci sono hanno tutte una sintomatologia più lieve rispetto allo scoppio della pandemia. Nonostante questo però, l’esperto ricorda la necessità di non abbassare la guardia in quanto la scienza non ha ancora prove su un possibile indebolimento del virus. Certo il distanziamento sociale e il lockdown hanno aiutato nel contenere la diffusione del virus ma la partita non è ancora vinta.
E sulla domanda se ci sarà o meno una seconda ondata di Covid-19 che farà ancora paura in autunno il professore Cascio è sicuro e la sua visione è del tutto ottimista. “È difficile prevederla, sinceramente io sono ottimista, sono tra quelli che pensano che una seconda ondata non ci sarà, ma quello che dico non è supportato da a livello scientifico”.
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Coronavirus e seconda ondata, Cascio spiega perché non ci sarà
Spiazza con le sue dichiarazioni Cascio ma mette le mani avanti e si tutela. Lo dice a chiare lettere che le sue affermazioni non hanno un supporto scientifico per il momento. Ma lo studioso parla anche di quello che è successo in passato.
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Con la pandemia di spagnola la seconda ondata nell’autunno c’è stata eccome e ha portato moltissimi morti. Ecco perché si teme e si parla di seconda ondata anche per il coronavirus. Ma a questo di devono fare delle precisazioni però, dice lo studioso.
Le similitudini con i virus simil-influenzali ci sono, ma il Covid-19 non è un virus simil-influenzale. “Io sono dell’idea che il coronavirus stia progressivamente mutando adattandosi al genere umano – ha spiegato – proprio per questo motivo in autunno sono abbastanza fiducioso che non avremo questa nuova ondata”.
E sull’app Immuni Cascio si trova d’accordo e la definisce una “bellissima iniziativa” sottolineando però alcune critiche: “Tutto può essere ricondotto all’iniziativa del singolo, nel senso che non essendo obbligatorio scaricare l’app può darsi che molti non lo facciano, e se molti non lo fanno effettivamente non funzionerà” ha detto senza peli sulla lingua.
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E sul vaccino Cascio si dice fiducioso con la necessità di rispettare però tutti i tempi della ricerca, analizzando anche i possibili effetti collaterali. “È per questo che le fasi di sperimentazione dei vaccini sono molto lunghe e costose, È giusto andare veloci, ma alcune fasi non possono essere omesse” ha concluso.