Danno ambientale in Artico, a causarlo un fenomeno noto ai climatologi

Dietro al grave incidente in Artico dello scorso 29 maggio, potrebbe esserci stato lo scioglimento del permafrost.

Permafrost
(Foto di Public Co-Pixabay)

Dietro il disastro ambientale verificatosi nell’Artico lo scorso 29 maggio, ci sarebbe lo scioglimento del permafrost. Quest’ultimo è l’appellativo dato al suolo perennemente ghiacciato delle zone vicine al Circolo Polare Artico.

Ma cosa è accaduto? Perchè questo preoccupante fenomeno si celerebbe dietro al disastro?

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Scioglimento del permafrost, questo fenomeno dietro al disastro ambientale dell’Artico

Raffineria
(Getty Images)

L’aumento delle temperature sul globo, causato dai gas serra e dall’inquinamento, ha avuto un impatto devastante nelle zone caratterizzate da climi rigidi. Uno stravolgimento dell’ecosistema che si è tradotto nella messa a rischio della sopravvivenza di numerose specie animali e vegetali. Ciò in combinato con lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost.

Un fenomeno, quello della dissoluzione di quest’ultimo, che avrebbe manifestato aggiuntivi riverberi ancor più preoccupanti. Oltre infatti a rilasciare virus e batteri rimasti intrappolati al suo interno potrebbe anche essere alla base del disastro ambientale in Artico dello scorso 29 maggio. Lo scioglimento del permafrost avrebbe indebolito e favorito, difatti, il cedimento dei pilastri della centrale che si trovavano lì da anni. È così che si sarebbero sversate all’interno dell’acqua 21mila tonnellate di petrolio riferisce Norilsk Nickel, riporta la redazione di Greenme, proprietaria dello stabilimento.

Permafrost e carbonio: altro grande problema

Stando a quanto riferiscono gli esperti, al disotto dello strato di permafrost si troverebbero trilioni di tonnellate di carbonio congelato. Quest’ultimo deriverebbe da carcasse di animali e piante rimaste poi ibernate.

Orbene, la circostanza non è da sottovalutare soprattutto quando la si legge contestualmente allo scioglimento. Perché quando ciò accade la materia che ricopre il carbonio si riscalda, fa fuoriuscire carbonio ed aumenta cosi il riscaldamento globale. Qualora le attuali previsioni dovessero essere corrette entro il 2021 il permafrost si scioglierà in misura considerevole rilasciando valori esorbitanti di gas inquinanti.

Permafrost e patogeni

Come anticipato lo scioglimento del permafrost starebbe destando preoccupazione anche a causa del potenziale rilascio di virus e batteri racchiusi nel suo tessuto. Una possibilità non remota considerato che nel 2016 un bambino russo perse la vita a causa dell’antrace che proveniva dalle carcasse di alcuni animali infetti rimaste congelate per 70 anni e poi riemerse a causa dello scioglimento.

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Ghiacciai
(Getty Images)

Ed ancora, un paio di anni prima era stato rinvenuto il Pithovirus sibericum, non aggressivo fortunatamente ma rimasto ibernato per oltre 30.000 anni.

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