Esponente della Lega, Claudio Ticci, fa uno scivolone imperdonabile sul suo profilo Instagram paragonando la scuola italiana ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau
Il consigliere comunale della Lega di Borgo San Lorenzo, Claudio Ticci ha pubblicato sul suo profilo Facebook un’immagine che ha suscitato sgomento e polemiche.
Il post ritrae l’ingresso campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. La scritta originaria “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) è trasformata “La scuola educa alla libertà”. Poco più su un’altra dicitura in tedesco con traduzione in italiano, “Schule macht Frei” : La scuola Libera. Tutto accompagnato da un messaggio di chiaro disappunto con le misure dell’attuale governo sul piano scuola: “La scuola secondo questo Governo…..
Pd +5stelle+Leu+ italia viva #andateveneacasa #vergognatevi Il plexiglass ce lo avete al posto dei neuroni o nelle vostre poltrone.”
I messaggi di dissenso non sono tardati ad arrivare: “Una similitudine peggiore di questa non potevi scriverla”, “Solo un leghista poteva fare un paragone del genere, ovvero uno che la storia non la ha mai studiata ma ha la presunzione di pontificare anche su fatti storici”, “Auschwitz ha rappresentato e rappresenta il male. L’immagine del campo di sterminio richiama solo quello della morte. Un consigliere comunale dovrebbe essere in grado di sapere e scegliere i messaggi da dare. Questo è vergognoso.”
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Claudio Ticci, esponente delle Lega: le scuse dopo il post oltraggioso
Claudio Ticci ha poi scritto questo messaggio di scuse ma il danno ormai è stato fatto: “Mi sento di chiedere scusa, per una foto, inopportuna, a corredo di un post che ho condiviso e lo faccio per coloro che si sono sentiti offesi per quella foto; per quello che rappresenta… volevo porre attenzione su un grave problema di “normalizzazione” di una nuova politica scolastica che va delineandosi e per farlo ho condiviso una foto di un giornalista molto critico sul decreto… ho avuto modo di visitare i campi di sterminio due volte, una delle quali grazie al Viaggio della Memoria e del Ricordo e ritengo le conseguenze di quei regimi totalitari momenti più bassi della storia dell’umanità intera. Volevo solo criticare il decreto scuola e non era intenzione riaprire per nessuno una ferita dolorosa e frase più buia della storia moderna. Ripartiamo dalla scuola e dai bambini perché ciò non si ripeta nel futuro.
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Nel frattempo gli oppositori invocano le sue dimissioni.
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