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Maria Antonietta Rositani, chi è la donna bruciata viva dal marito

Maria Antonietta Rositani, bruciata dal marito: “il fuoco mi mangiava la carne”, raccontava la donna che ora chiede giustizia.

Maria Antonietta Rositani, Storie Italiane – Screenshot da video

Maria Antonietta Rositani, bruciata viva dal marito, chiede giustizia per il terribile atto di violenza subito e che le ha cambiato la vita per sempre. Era il 12 marzo 2019 quando Ciro Russo le diede fuoco per toglierle la vita. Maria Antonietta ha lottato con tutte le sue forze. Ha subito 20 interventi chirurgici che ora spera di avere giustizia e di poter ritrovare quella libertà che le è stata tolta dall’uomo che è stato suo marito e che è il padre dei suoi figli.

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Maria Antonietta Rositani: “gridava muori. Ero impazzita dal dolore, il fuoco mi mangiava la carne”

Ambulanza (Getty Images)

Sono stai mesi terribili quelli affrontati da Maria Antonietta Rositani che, ora, chiede ciustizia per sè, ma anche per tutte le vittime di violenza.

“Spero venga fatta giustizia. Ha percorso 500 chilometri per venire da me mentre era agli arresti domiciliari, e non ci dobbiamo dimenticare che avevo fatto già tre denunce, mai elaborate”, ha detto la donna come riporta Tgcom24.

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In un’intervista rilasciata ai microfoni de La Repubblica, Maria Antonietta ha raccontato i dettagli terribili dell’aggressione subita. «Gridava “muori, muori” mentre mi incendiava il viso e il corpo con la benzina. Ero impazzita dal dolore, il fuoco mi mangiava la carne», ha raccontato la donna che ha aggiunto – «C’era una pozzanghera, ricordo di aver messo la faccia in quell’acqua sporca cercando di spegnere le ustioni, correvo buttando via i vestiti, correvo con la volontà disperata di restare viva».

Carabinieri (Getty Images)

La donna, inoltre, sempre dai microfoni de La Repubblica, ha lanciato un appello per se stessa e i figli: «Se fossi morta i miei figli oggi sarebbero “orfani speciali” e avrebbero diritto almeno a un fondo per studiare. Invece, per fortuna, sono sopravvissuta, ma per noi, morte a metà, non esistono né aiuti né sostegni».

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