Il virologo Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova e membro della task force del Veneto, ha bocciato dei provvedimenti previsti per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus
Il virologo Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova e membro della task force del Veneto, non usa mezzi termini riguardo la misurazione della febbre nei centri commerciali. “Una buffonata, non serve a nulla“. Così commenta l’esperto, nel corso di un’intervista ai microfoni di ‘Fanpage.it‘, uno dei provvedimenti previsti per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus.
Quindi il dottore prosegue. “Se una persona è positiva ed è asintomatica, ci entra tranquillamente in questi posti – sottolinea – noi abbiamo usato questa strategia per impedire ai cinesi di trasmettere la malattia in Italia e abbiamo visto come è finita, quindi si tratta di un provvedimento che lascia il tempo che trova“.
LEGGI ANCHE —> Coronavirus, l’esperto Locatelli rivela: “Anche gli asintomatici possono infettare”
Virus, Crisanti: “Misurare febbre nei centri commerciali non è misura risolutrice”
Secondo il medico, la misura di misurare la febbre prima di entrare nei centri commerciali, dai parrucchieri e nei centri estetici non sarebbe lo strumento principale.
L’uomo aggiunge dunque. “Qualcuno lo si intercetta, ma non credo che sia lo strumento principale – osserva –. Sicuramente se una persona ha un po’ di febbre e non se ne è accorta o gli è venuta nel frattempo, è comunque prudente non ammetterla“.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale , seguici anche su sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter
LEGGI ANCHE —> Walter Ricciardi dichiara: “Il pericolo è passato? No, non possiamo dirlo”
Poi Crisanti chiosa. “Quindi si può dire che un certo valore ce l’ha ma non è assolutamente una misura risolutrice“.